Il religioso «apostolo del Sublacense», fondatore del ritiro francescano di Bellegra
sabato 11 gennaio 2020
Essere testimoni del Vangelo significa anche saper lasciare dei segni concreti della fede, che come piccoli semi poi rendono i luoghi abitati dagli uomini un terreno fecondo dove sboccia la vita di Dio. Nel Sublancense, la regione di Subiaco, il francescano san Tommaso da Cori, al secolo Francesco Antonio Placidi, lasciò molti di questi semi: non solo i suoi gesti e le sue parole che affascinavano e convertivano ma anche delle opere concrete, che presero la forma dei "ritiri" di San Francesco. Seguendo la "riformella" del beato Bonaventura da Barcellona, infatti, Tommaso da Cori fondò i ritiri di Civitella (oggi Bellegra) e Palombara Sabina. Le sue regole di meditazione scritte per Bellegra vennero poi estese a tutti i ritiri francescani. Anche per questo egli è ricordato come "l'apostolo del Sublancense". Nato a Cori (Latina) nel 1655 a 22 anni entrò nei Frati Minori a Orvieto e venne ordinato prete nel 1683 a Velletri. Morì nel 1729.
Altri santi. Sant'Igino, papa (II sec.); beato Francesco Rogaczewski, sacerdote e martire (1892-1940).
Letture. 1Gv 5,5-13; Sal 147; Lc 5,12-16.
Ambrosiano. Ct 4,7-15.16e-f; Sal 44 (45); Ef 5,21-27; Mt 5,31-32.
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