“The Middle”, atipici ma buoni
mercoledì 14 agosto 2019
Scorrendo i palinsesti estivi si ritrovano al pomeriggio serie televisive destinate in origine alle prime o seconde serate, oppure in trasferimento dalla pay tv al chiaro. In queste operazioni alcune reti appaiono più interessate di altre. Rai 2 e Italia 1 su tutte. Nel primo caso, nelle ore della canicola, si possono riscontrare Squadra speciale Cobra 11, Ultima traccia: Berlino e Unità anticrimine. A testimonianza di una preferenza per il poliziesco. Punta invece sulla commedia, più esattamente sulla sit-com (situation comedy), la programmazione pomeridiana di Italia 1. Dalle 15.25 partono nell'ordine The Middle, Anger Management e Will & Grace. Ma al di là del genere narrativo, non sono molti gli elementi a unire le tre serie. The Middle è impostata sulla storia di una famiglia. Anger Management si rifà al film Terapia d'urto e di conseguenza alle vicende di un terapista un po' fuori dall'ordinario. In Will & Grace prevale invece l'ambientazione gay. Delle tre non possiamo negare di fare il tifo per la prima, che con tutti i limiti del caso offre un'immagine positiva della famiglia. Un po' come notavamo nei giorni scorsi a proposito di Speechless (Fox e Tv2000) o ancora prima a proposito di This is us (Fox Life e piattaforma on demand di Amazon) o dei Durrell (LaEffe), ma anche di alcune serie italiane come Tutto può succedere (Rai 1 ora Rai Play). The Middle ha pure raggiunto l'ambito traguardo dei duecento episodi e delle nove stagioni (in questo momento Italia 1 sta replicando la quinta). La storia, ambientata in una cittadina dell'Indiana, è quella degli Heck: Mike, Frankie e i loro tre figli (Axl, Sue e Brick). Si tratta di una famiglia composita, nel carattere e nell'aspetto esteriore: il padre è altissimo, la madre è piuttosto piccola, un figlio quasi nano e gli altri due nella media. Anche il fisico, al pari dei vestiti, dell'arredamento e dei colori della casa, ha un senso nel caotico gruppo familiare le cui vicende sono narrate attraverso una comicità surreale. Ma ogni episodio, come vuole la tradizione delle sit-com statunitensi, si chiude con una "morale" che in questo caso riguarda sempre gli aspetti e i sentimenti positivi all'interno della sgangherata famiglia.
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