La potenza della Parola di Dio stravolge la quotidianità e apre nuovi orizzonti, perché rigenera, purifica e mette in luce l'essenziale. Proprio di questa potenza è testimone sant'Eliseo, profeta vissuto in mezzo al popolo di Israele tra il IX e l'VIII secolo a.C. Fu l'erede di Elia, alla cui chiamata rispose con prontezza. Era impegnato ad arare e il maestro, passando, gli gettò il proprio mantello: un gesto che ha il sapore di una vera investitura, di una "consacrazione". Eliseo era un ricco possidente e il suo nome, che significa "Dio salva", esprime a pieno la sua missione; è ricordato, infatti, come il più "taumaturgico" dei profeti perché furono numerosi i segni realizzati grazie alla sua mediazione. Stendendo il mantello di Elia, ad esempio, divise le acque del Giordano, rese potabile l'acqua di Gerico e moltiplicò i pani sfamando un centinaio di persone.
Altri santi. Santi Valerio e Rufino, martiri (IV sec.); san Metodio, patriarca di Costantinopoli (IX sec.).
Letture. 2Cor 3,4-11; Sal 98; Mt 5,17-19.
Ambrosiano. Es 6,2-11; Sal 67; Lc 4,38-41.
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