Dopo aver raccontato qui, un mese fa, il diario che un parroco ha compilato su Facebook mentre era in pellegrinaggio a piedi dalla Calabria a Roma, segnalo che anche dal lato degli itinerari stessi – perlomeno quelli organizzati – c'è un robusto ancoraggio alla Rete, sia per promuovere il proprio cammino sia per guidare e accompagnare i pellegrini che lo intraprendono.
Parto, a titolo di esempio, da quello che mi è più prossimo: il sito della "Via Mater Dei", ovvero il «cammino dei santuari mariani dell'Appennino bolognese» ( bit.ly/3v36CSu ), che è lungo 157 chilometri e mi è familiare, pur senza averlo ancora percorso, perché abito in una delle sue tappe. Il sito è semplice ma completo di tutte le informazioni che servono, compresa la traccia GPX che serve a seguire un percorso con il proprio smartphone.
Scendo a sud e trovo il sito de "La Via di Francesco", che si presenta come «un unico cammino per raggiungere Assisi sui passi di san Francesco, partendo da nord (La Verna) o da sud (Roma)» ( bit.ly/3AuxL1P ) e percorrendo 200/300 chilometri. In esso le sezioni sono un po' più numerose e le pagine più articolate: c'è anche quella degli "aggiornamenti e segnalazioni", che aiuta ad affrontare eventuali interruzioni o altri imprevisti.
Ma il più ricco di questo genere di siti sembra essere quello messo in piedi all'interno del portale Google Arts & Culture per il più famoso dei cammini europei: il Cammino di Santiago de Compostela. Una iper-pagina intitolata "Buen Camino!" ( bit.ly/3DqMMDE ), che si è affiancata al sito ufficiale già aperto da tempo ( bit.ly/2YFvhRr ) e nella quale si rischia davvero di perdersi. Soprattutto rispetto alla dimensione spirituale del pellegrinaggio, che francamente rimane troppo in ombra: basti citare, dalla sezione storica, questa frase: «Intorno all'anno 820 d.C., in Galizia venne scoperta la tomba dell'apostolo Giacomo il Maggiore. Oggi, dodici secoli dopo, innumerevoli pellegrini percorrono il Cammino per tanti motivi diversi».
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