Zar incontrastato dell'impero culturale della natia Russia, Valerij Gergiev non ha mai nascosto la sua predilezione per i fasti e gli splendori della gloriosa tradizione musicale slava. In tempi recenti ha così deciso di portare sui leggii della London Symphony Orchestra – per la quale ricopre il ruolo di direttore principale – l'opera del maestro polacco Karol Szymanowski (1882-1937), di cui nella capitale inglese ha guidato l'intero ciclo dei grandi capolavori sinfonici.È stato registrato in questa occasione lo Stabat Mater che il compositore ha concepito tra il 1925 e il 1926, utilizzando un adattamento del testo in lingua polacca del poeta Józef Janowski. Si tratta di una partitura complessa, austera e solenne, caratterizzata dall'ascetica severità di un linguaggio che sui contrasti costruisce la propria identità artistica e spirituale, come dimostra la sequenza ravvicinata tra l'episodio che intreccia un arcaico canto corale di matrice ortodossa agli interventi solistici di soprano e contralto («Fac me tecum pie flere») e l'angosciante aria con cui il baritono chiede di partecipare al dolore della Madonna ai piedi della Croce («Virgo virginum praeclara»). Un'opera percorsa dai brividi di una tensione narrativa e di uno spessore drammatico che sembrano correre sul filo della tragedia, lungo sentieri musicali ed espressivi con i quali Gergiev dimostra di sentirsi perfettamente di casa.Ascolta un estratto dell'albumLondon Symphony Chorus &Orchestra / V. GergievSZYMANOWSKIStabat MaterLSO Live / Sound and Music
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