Suore sorprendenti in Rete: è la pastorale vocazionale 2.0
sabato 15 giugno 2024
Il sito “ChurchPop” appartiene alla grande media company statunitense Ewtn, che lo diffonde in varie edizioni linguistiche con i relativi account Facebook, X e Instagram. Si dichiara dedito a presentare la «cultura cristiana» in modo «divertente, informativo e ispiratore»; inoltre è molto attento a pescare dai social network contenuti ecclesiali la cui popolarità eccede la media. L’ultima proposta di questo genere è del 6 giugno (edizione italofona): sull’account Instagram delle religiose Francescane nella Provvidenza di Dio (fraternità brasiliana fondata nel 1985 da fra Francisco Belotti, attiva in campo sanitario e assistenziale) “ChurchPop” segnala ( https://shorturl.at/FOckO ) un reel della fine di maggio in cui alcune di queste sorelle si divertono in un parco acquatico. 40 secondi di immagini di suore, vasche, scivoli e canotti, montate in modo serrato e adeguatamente commentate da un brano dance del 2020, “Girlz Wanna Have Fun” («le ragazze vogliono divertirsi», appunto). Mentre scrivo le visualizzazioni sono 434mila, i like oltre 30mila. Nel post che accompagna le immagini ( https://shorturl.at/cBe5Y ) le autrici parlano degli «incredibili momenti di fraternità» con i quali Dio le «coccola» in mezzo a «giornate piene di impegni». Dal canto suo “ChurchPop” sottolinea – sin dal titolo – due dati: la gioia di queste giovani religiose e il fatto che, malgrado il luogo, continuino a vestire l’abito: come dire che si divertono in quanto consacrate e non malgrado il loro stato di vita. Tra catechesi e quotidianità Che nell’infosfera ecclesiale la presenza di religiose sia sempre più significativa, per quantità e qualità, è un dato ormai incontestabile. Una parte di questa presenza è fatta di suore evangelizzatrici, che postano cioè contenuti legati alla Scrittura e alla catechesi; un’altra parte comprende religiose che mostrano sé stesse all’interno delle loro case, mentre vivono la quotidianità comunitaria. Le dimensioni del fenomeno sono tali da aver attratto, già nel 2022, l’attenzione del “New York Times” ( https://shorturl.at/yxRCO ), che raccontò del successo di tre suore tiktoker – due cattoliche e una anglicana – dedite appunto a realizzare autoritratti digitali della loro vita di convento. Ma sicuramente attraggono molto anche foto e video nei quali le religiose fanno cose inaspettate. Durante il lockdown, anche a motivo del fatto che improvvisamente tutti sperimentavamo una forma non scelta di clausura, ricordo i filmati di sei monache agostiniane che giocavano a basket al centro del loro chiostro ( https://shorturl.at/4ZQ8Y ) e di tre suore francescane che eseguivano in forma di cup song la celeberrima preghiera del Santo di Assisi ( https://shorturl.at/yUtpG ). Più recentemente ha fatto notizia il brevissimo video di una novizia che pattinava sul ghiaccio ( https://shorturl.at/TtLPq ), tra lo stupore divertito di una consorella più grande e l’ammirazione della gemella (non religiosa) già popolare online, autrice del video. Il pregiudizio e la realtà Per provare a cogliere una possibile chiave di questo fenomeno, ci viene in aiuto un altro reel delle francescane brasiliane ( https://shorturl.at/t6qMT ), assai meno popolare di quello segnalato da “ChurchPop”. È diviso in due parti, intitolate: «Come si pensa che sia la vita religiosa» e «Come è realmente». Nella prima, più breve, si vedono scene di devozione, meditazione solitaria della Scrittura, canto composto; la musica di sottofondo è un particolare “Kyrie eleison” gregoriano-naturalista. Nella seconda, un poco più lunga, le scene sono di giochi, tuffi in piscina, canti e balli di gruppo; stavolta la musica che le accompagna è una melodia moderna, probabilmente profana, morbida e trascinante. È evidente l’intenzione di smentire alcuni pregiudizi che tuttora, nel sentire comune, circondano le religiose, senza neppure distinguere tra vita contemplativa e vita attiva. Appare mossa dalla stessa preoccupazione, anche se i suoi contenuti sono andati ben al di là, l’attività social di suor Albertine Debacker, giovane e popolarissima religiosa francese del Chemin-Neuf alla quale dedicherò il prossimo ritratto della galleria di “Missionari digitali” che il sito di “Avvenire” ( https://shorturl.at/FnAKA ) pubblica ogni due lunedì. In definitiva, quella alla quale assistiamo in Rete da parte di molte comunità religiose femminili, affidata alle consorelle più intraprendenti, appare una forma moderna di pastorale vocazionale, rivolta a generazioni ad alta alfabetizzazione digitale ma a bassa alfabetizzazione cristiana. © riproduzione riservata
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