Con giusta ragione molti dei cronisti inviati a Bari, in occasione dell'incontro di papa Francesco con i capi delle Chiese e delle comunità cristiane del Medio Oriente, hanno enfatizzato il fatto che, per andare e tornare dalla basilica di San Nicola alla "Rotonda" sul lungomare e poi per andare a pranzo, il Papa e i Patriarchi abbiano utilizzato un pulmino. Vania De Luca (RaiNews 24), con un post sul suo profilo Facebook, sottolinea la sorprendente novità dell'immagine e riporta l'impressione di uno dei Patriarchi: «Sul pulmino ci siamo sentiti tutti sulla barca di Pietro». È la terza volta in meno di un mese che Francesco si sposta con un pulmino: è successo il 21 giugno a Ginevra, quando gli è servito per andare insieme ai suoi collaboratori e ai dirigenti del Consiglio ecumenico delle Chiese all'Istituto ecumenico di Bossey, ed è successo il 28 giugno, quando con i 14 neocardinali ha fatto visita al papa emerito Benedetto XVI. Tra i precedenti più lontani ma anch'essi oggetto di attenzione da parte dell'opinione pubblica ecclesiale, la prassi di raggiungere con un mezzo di trasporto collettivo la sede degli esercizi spirituali che ogni anno si tengono per i membri della curia romana all'inizio della Quaresima.
Condivido l'idea che l'immagine sia suggestiva, e non solo per il fatto che risponde a una sollecitazione formulata al n. 211 della Laudato si' a proposito di «educare all'alleanza tra l'umanità e l'ambiente». Anche se il "pulmino" non fa parte delle metafore che il Papa usa nei suoi discorsi (non ve n'è infatti traccia né nei due volumi già editi da Elledici del "Vocabolario di Papa Francesco", né nei podcast "Lessico papale" che Andrea Tornielli pronuncia settimanalmente per "La Stampa"), spostarsi in questo modo per Francesco è certamente – lo ha scritto Mimmo Muolo qui su "Avvenire" domenica scorsa – un altro modo di comunicare che, nella Chiesa, «si viaggia insieme».
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