Ennio Morricone e Sergio Leone erano compagni di scuola alle elementari, a Roma. Si persero di vista e si ritrovarono trent’anni dopo per firmare assieme alcuni capolavori del cinema italiano come C’era una volta in America, summa dell’arte del regista e dell’amico autore di straordinarie colonne sonore. Ma capolavori, nel loro genere, lo sono anche i film ingiustamente definiti «spaghetti–western»: Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo, C’era una volta il West e Giù la testa. Tutti con la regia di Leone e le musiche di Morricone. Bene, pertanto, ha fatto Rai 3 a pensare di riproporli il sabato in prima serata, sotto al titolo «I maestri del West», come omaggio al musicista scomparso all’inizio del mese e a un sodalizio tra i più fortunati della storia del cinema. È impossibile, ogni volta, non lasciarsi emozionare dal famoso fischio di Alessandro Alessandroni che Morricone volle per caratterizzare la colonna sonora di Per un pugno di dollari (che sabato scorso ha inaugurato la serie). Così come non è possibile non lasciarsi coinvolgere dal gioco di sguardi e dalle battute del tipo «Al cuore Ramón, al cuore... Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile quello con la pistola è un uomo morto... Al cuore Ramón, al cuore...». E pensare che allora, nel 1964, i nomi di Sergio Leone e di Ennio Morricone non comparivano nemmeno, camuffati com’erano dietro pseudonimi americani per rendere un western italiano più credibile: Leone scelse Bob Robertson («figlio di Roberti», dal nome d’arte del padre, anche lui regista); Morricone optò per Dan Savio. Nomi che segnarono l’inizio di una collaborazione che avrebbe attraversato tutta la filmografia di Leone, con musiche memorabili, l’uso mitico dell’armonica e la voce umana che diventa strumento. Uno stile musicale che caratterizza le colonne sonore di tutti e cinque i film in programma su Rai 3 ai quali sarebbe poi seguito, nel 1984, il rammentato autentico capolavoro di entrambi: C’era una volta in America. Resta il rammarico per la prematura morte di Leone, nel 1989. Se fosse vissuto quanto l’amico, qualche altro capolavoro firmato assieme sarebbe sicuramente saltato fuori.