Quante volte, terminata una giornata di lavoro, ci è capitato d'accendere la tv. Vi abbiamo visto gente che si sganasciava dalle risate nell'assistere a liti fra poveracci conciati in stile Robinson Crusoe; e abbiamo cambiato canale. Ma ci siamo ritrovati a guardare figurini incravattati che litigavano a loro volta, e pareva persino recitassero una parte; dunque di nuovo zapping. Così è saltata fuori una fanciulla discinta, che cantava, sorridendo, di battaglie d'amore. A quel punto, abbiamo spento l'irritante marchingegno. E, subito, ci è venuta alla mente quella canzone in cui un grande cantautore raccontava, in inglese, «arrivai su questo pianeta nel 1945 e ho visto molte cose...». Come faceva, il testo italiano del brano? «Ascoltavo ieri sera un cantante. Uno dei tanti. E avevo gli occhi gonfi di stupore, nel sentire "Il cielo azzurro appare limpido e sereno": il cielo, a volte, invece ha qualche cosa di infernale. Strani giorni... Mi lambivano suoni che coprirono rabbie e vendette di uomini con clave, ma anche battaglie e massacri di uomini civili: strani giorni… Nella voce di un cantante si rispecchia il sole, ogni amata, ogni amante? ...Strani giorni, viviamo strani giorni...». Come si chiamava, il cantautore? Ah sì, Franco Battiato. Aveva ragione. Decisamente, viviamo strani giorni.
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