Vorrei abbandonare il campo di questo tragicomico torneo “calciosanitario”, però come si fa a non finirci dentro? Non so se vi siete resi conto, ma c'è in corso anche un Coronavirus sportivo. Annullata la Parigi-Roubaix e il Giro d'Italia è a rischio, vedi Yates positivo. Più che una pandemia, è roba da “Stark Trek”. Billy Stark, il ct dell'Under 19 della Scozia passerà alla storia più del dottor Galli e di tutta la nazionale dei virologi che, da marzo a questa parte, si sfidano su tutti i canali tv e ora arrivano persino a minacciarsi di morte sui social (“caso Zangrillo”). Ma dicevamo di mister Stark, tamponato tra un tempo e l'altro di Scozia-Inghilterra è risultato positivo al Covid. Quindi, match sospeso. Di questo passo, chiedo, arriveremo forse ai test tra un calcio d'angolo e l'altro? E tutti i 22 in campo, dovranno indossare i guanti e le mascherine prima di calciare un rigore alla distanza sociale, più che regolamentare, di 11 metri dal portiere? Come dice il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, continuano a cadere «tegole a ciel sereno». Il calcio, sì sa, nella Repubblica fondata sul pallone è una questione vitale, e ora più che mai “salutare”. Perciò perché stupirsi se per fermare Juventus-Napoli, è servita una richiesta ufficiale della Asl territoriale (quella napoletana)? Per due positivi al virus (Elmas e Zielinski) è scattato il minatorio (da Mina) «non gioco più, me ne vado». Anzi, non gioco più «stattene a' casa Babbasone» canta Tony Cercola, invito al ritiro domestico del cinepresidente Aurelio De Laurentiis che, quando Lega di Serie A o Figc non lo convincono (quasi mai), è capace anche di salire sul primo scooter che passa e andarsene via. Questa volta invece, se n'è stato comodo in poltrona a vedere l'effetto che faceva il suo cinetormentone «non giochiamo, lo dice anche la Asl di Napoli» recapitato a Torino al presidente della Juventus Andrea Agnelli che a sua volta ha risposto: «Noi, nella stessa situazione (con due positivi) saremmo andati a Napoli». Vedi Napoli e poi muori? No, per carità. Comunque la mossa di Agnelli (spedire Juve in campo a ballare da sola) ha ferito persino uno juventino doc come il direttore del “Fatto Quotidiano” Marco Travaglio: «Se la Juventus fosse stata in mano a un altro Agnelli, cioè all'Avvocato, che teneva alla forma, mai e poi mai si sarebbe presentata in campo per fare la sceneggiata. È così bello vincere 3-0 sul campo, mentre batterli 3-0 a tavolino perché stanno in isolamento e non possono partire è una cosa abbastanza penosa», ha sentenziato Travaglio, e fa specie che la tegola dal cielo ad Agnelli arrivi in Un giorno da pecora (Radio Rai 1). Il massimo. No, il massimo sono le tradizionali quanto patetiche interpellanze parlamentari in materia calcistica. «La salute viene prima di tutto. La Juventus non speculi sulla salute», ha tuonato il napoletanissimo deputato dei 5 Stelle Luigi Iovino. In tema di Salute, consigliamo al giovane onorevole Iovino (classe 1993) se non l'ha vista di vedersi in Rete l'ultima puntata di PiazzaPulita (La 7) per il servizio sul caos dei reparti anti-Covid degli ospedali di Napoli. Il tragico, ma splendido reportage di Giulia Cerino, è un salutare approfondimento da “servizio pubblico”, un colpo di tacco alla Maradona.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: