Il ravanello è una crocifera la cui origine è nelle zone dell"estremo Oriente, specialmente in Cina e Giappone. Contiene saccarosio, un etto di ravanelli fornisce solamente 11 calorie, l"apporto vitaminico, seppur presente, è minimo, infatti contiene tracce di Vit B1, B2, B3, PP e A, inoltre ha una piccola dose di vitamina C (18 mg). Invece, per quanto riguarda la presenza di sali minerali e oligoelementi, ce n"è abbastanza, specie per quanto riguarda il beta-carotene, il ferro e il potassio, sodio, calcio e fosforo. Avendo una discreta quantità di cellulosa, può anche risultare di difficile digestione, anche perché il ravanello si consuma in genere crudo e non cotto, tagliato finemente. È dotato di un sapore leggermente piccante e in genere si utilizza in associazione ad altri ortaggi croccanti, come ad esempio: i finocchi, il sedano e i carciofi. Tutta questa miscela di verdure produce un gran gusto, formando delle saporite insalatone molto adatte a coloro che eseguono le diete dimagranti, e in questo caso bisogna sempre limitare l"uso dell"olio, rispettando così il limitato apporto calorico.Bisogna però stare attenti al contenuto dell"acido ossalico del ravanello, di cui è molto ricco; si tratta di una sostanza organica che in alcune persone, predisposte, facilita la precipitazione di particolari sali che formano calcoli renali, a chi soffre di litiasi renale ossalica, il ravanello è controindicato. La parte commestibile dell"ortaggio è la radice di forma sferica-ovoidale, di colore rosso nella parte esterna, con polpa bianca, ma esiste anche una specie con polpa rossa. I ravanelli racchiudono proprietà eupeptiche e anche diuretiche e inoltre anticolesterolo e antilipidica e svolge anche un"azione antiscorbuto; ha inoltre una azione di detossificazione sul fegato e sulla litiasi biliare. La Scuola Salernitana diceva: «fa bene allo stomaco, ma provoca flatulenza, è diuretica ma può nuocere ai denti; se non è ben cotta ti torcerai per i dolori».
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