Un servitore dello Stato affascinato dal Vangelo e dalla battaglia per la verità: questo fu il percorso umano e spirituale di Magundat, soldato persiano dell'esercito del re Cosroe II. Incuriosito dal messaggio di Cristo lasciò le armi e si recò a Gerapoli e poi a Gerusalemme, dove venne battezzato con il nome di Anastasio, che significa «il risorto» per indicare l'avvenuta conversione. Seguì anche la via del monachesimo per sette anni, prima di recarsi a Cesarea di Palestina, che in quel tempo era sotto il dominio persiano. Catturato dai suoi ex compagni d'armi, gli venne chiesto di abiurare la sua fede. Al suo rifiuto nel 628 venne portato in Assiria, dove venne torturato e costretto ad assistere all'uccisione di altri cristiani, prima di essere decapitato.Altri santi. San Gaudenzio, vescovo (327-418); san Vincenzo Pallotti, sacerdote (1795-1850). Letture. Eb 6,10-20; Sal 110; Mc 2,23-28. Ambrosiano. Sir 44,1;45,23-46,1; Sal 77; Mc 3,22-30.
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