In vari modi le tv hanno ricordato il primo anniversario del terremoto che nella notte del 24 agosto 2016 provocò morte e distruzione nell'Italia Centrale tra Lazio, Umbria e Marche. Ripercorrendo le molte iniziative televisive, merita forse un cenno (anche a motivo del pubblico a cui si rivolgeva) quella realizzata dal programma Freestyle, che normalmente, con il titolo Tutta un'altra stanza, condotto da Giovanni Muciaccia, si occupa di personalizzare (loro dicono «customizzare») le camerette dei ragazzi secondo i loro gusti, le loro passioni e i loro desideri. Per la circostanza, Freestyle si è trasformato in uno speciale da Norcia con il titolo Tutto un'altra scuola ed è andato in onda, in orari diversi, su alcuni canali del gruppo tv De Agostini Editore: Super! (canale 47 del digitale terrestre e 625 di Sky) e DeAKids (601 di Sky). La scuola in questione è la “De Gasperi - Battaglia”, realizzata dalla Fondazione Francesca Rava, una onlus che ha contribuito alla ricostruzione anche di altri istituti, oltre che a Norcia ad Arquata del Tronto e a Cascia. La scuola, si sa, riveste un ruolo fondamentale per ridare vita alle comunità colpite dal terremoto. Tornare prima possibile sui banchi significa trattenere i ragazzi e le loro famiglie sul territorio. In poche parole significa ridare speranza a popolazioni profondamente ferite. E cosa meglio dell'arcobaleno può dare l'immagine di un futuro più sereno? Ecco allora che la “costumizzazione” di Freestyle ha puntato tutto sull'allegria dei colori. Per decorare gli spazi della “De Gasperi - Battaglia”, seguendo i suggerimenti dei giovanissimi studenti, le colonne del corridoio sono diventate pennarelli giganti in scala cromatica, mentre sul soffitto sono state appese delle grandi lettere per rappresentare l'alfabeto. Ma soprattutto, sulla parete centrale della scuola, è stato disegnato l'albero dell'amicizia con impresse duecento mani-foglia colorate, tante quante i ragazzi che ora frequentano le nuove e antisismiche aule di Norcia. In questo senso la puntata speciale di Freestyle, pur nella sua semplicità (tenendo comunque conto che era indirizzata a ragazzi e bambini), ha così contributo a far prendere coscienza del dramma del terremoto, dell'importanza della scuola, ma soprattutto dei “colori della solidarietà”.
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