MarcoVoleri
Fine estate, esterno giorno. Pomeriggio di un giorno feriale qualsiasi, ore diciotto. In una stradina stretta di periferia si annidano auto, motorini e persone che con solerzia si avvicinano al cancello di ingresso di un parco. Arriva un professionista in giacca e cravatta, parlando al suo auricolare. «D'accordo dottore, facciamo la fornitura e siamo a posto fino a Natale. Adesso mi perdoni ma sto entrando in una riunione importante». Sul marciapiede affollato una anziana nonna si lamenta. «Non c'è più rispetto, spero di fare in tempo a sedermi. È tutta l'estate che aspetto questo momento!». Arriva una coppia in motorino, frettolosamente chiudono i caschi nel bauletto. Lei comincia a correre, urlando decisa contro il marito: «Muoviti, per colpa tua siamo sempre in ritardo. Se non arriviamo in tempo questa volta non ce la perdona!». Un anziano signore, seduto su una panchina a frescheggiare, si chiede con curiosità cosa avverrà dentro a quel parco di periferia.
Qualcuno scende dall'autobus e corre verso il parco. L'anziano signore, vinto dalla curiosità, si alza e con inconsueta fatica riesce a entrare nel cancello. Ci sono quasi trecento persone sedute davanti a un improvvisato palcoscenico all'aperto. «Che cosa danno?», chiede a un signore. «È un giorno importante – risponde fiero l'uomo – finalmente i bimbi della scuola di musica fanno il saggio di fine estate. Ognuno è vestito da animale della foresta, canteranno e balleranno». Trecento persone, alle sei del pomeriggio, staccano la spina dal frenetico mondo che viviamo e assistono, in totale estasi, allo spettacolo di una cinquantina di bimbi vestiti da zebre, tigri, scimmie.
Dovremmo tutti ripartire da questo parco, da queste emozioni. O meglio da questa attenzione. Quante volte ci capita di usare la stessa attenzione di queste persone nella vita di tutti i giorni? Stavo pensando, qualche giorno fa, che spesso a distanza di anni non ricordo la trama di un film visto, anche se l'ho apprezzato. La soglia di attenzione – complice la vita frenetica e i mille input che ogni giorno abbiamo – negli ultimi lustri si sta assottigliando. Quante volte, mentre qualcuno parla, ci capita di prendere in mano il cellulare o pensare a cosa mangeremo per cena?
L'attenzione è la forma più rara e genuina della generosità. La sua vera essenza non si compra da nessuna parte. Fidatevi di chi vi chiede i dettagli: non confonde la curiosità con l'attenzione.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: