Democrazia, parte seconda (la prima l'altro ieri, martedì 24/5). Da leggere e rilanciare l'intervento di Antonio Polito sul "Corriere" (25/5), titolo: «La cultura che forma i ragazzi». La metà dei quindicenni italiani non comprende il senso dei testi che pure sa leggere, denuncia Save the Children, aggiungendosi ai test invalsi. «Che ne sarà della nostra democrazia – chiede Polito – quando coorti generazionali per metà illetterate diventeranno il corpo elettorale di domani?». Il nesso tra istruzione e suffragio universale è assai stretto. Polito cita Ralf Dahrendorf: «La democrazia non può esistere senza cittadini. Senza un dibattito informato». Altrimenti, la democrazia «diventerebbe una cosa vuota, facile preda di demagoghi, fanatici e aspiranti tiranni». I «cittadini attivi e informati» sono «la materia prima della democrazia». Conclusione del lungo, articolato intervento: «La domanda è: ragazzi che non sanno scrivere e comprendere un testo, nel senso che si deve dare oggi a questi verbi, saranno migliori o peggiori cittadini?». Altre domande, ma nostre: il problema è solo dei quindicenni o anche dei loro genitori? Non è che la demagogia avanza anche per questo?
Sulla democrazia negata e calpestata, inquietanti sono le rivelazioni sui lager cinesi per uiguri, vedi i servizi di Paolo Salom sul "Corriere" (25/5), titolo: «Cina, ecco le immagini mai viste sulla repressione degli uiguri»; e la corrispondenza da Pechino sulla "Repubblica" (25/5). Dalla parte della democrazia è il commento di Vladimiro Zagrebelsky sulla "Stampa" (25/5), titolo: «Non si può far tacere chi è contro l'aborto». «Qualunque posizione si abbia sul tema – conclude Zagrebelsky – in difesa della libertà di espressione e di opinione, in difesa della democrazia, c'è da sperare di non dover assistere a un atto di censura da parte dell'autorità pubblica».
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