Un giorno di maggio, in un Paese europeo. Sergio arriva nell’albergo prenotato dall’Italia. Non conosce la città dove si è recato per lavoro. Si è svegliato alle tre e quaranta della notte per prendere l’aereo. Dopo qualche ora di volo è arrivato nella città che lo aspettava. Alle dieci di mattina, aiutato dal terzo caffè, ha iniziato a lavorare. A parte una pausa pranzo fugace, ha finito il suo lavoro alle sei di sera. Non vedeva l’ora di entrare nella sua camera d’albergo per farsi una doccia e rilassarsi. Una volta entrato nella struttura con un codice numerico si è trovato in una situazione insolita: nessun receptionist, solo tre grandi schermi touchscreen dove, inserendo il codice di prenotazione e scansionando il proprio documento, ha potuto prendere una card magnetica e andare nella sua camera. Qui son cominciate le sorprese: l’albergo (in realtà un residence) è stato progettato interamente con materiali sostenibili. C’è molto legno e ambienti in condivisione: cucina, una grande sala con tv e biliardo, palestra, lavanderia. Ogni camera comprende, oltre al letto, un piccolo bagno, un frigorifero, una lavastoviglie minuta e un piano cottura a induzione. Sergio rimane sorpreso, non aveva mai visto niente del genere. Ci sono una pentola, una padella e tutto quel che serve per cucinare. C’è pure la raccolta differenziata. La cosa che gli rimarrà dentro di questo luogo è il fatto di poter condividere molte cose con gli altri, a partire dalle spezie in cucina o i libri in varie lingue nel salone comune, oltre alla possibilità di scambiare due parole con persone come lui, lì di passaggio. Sergio il giorno seguente va al supermercato vicino e compra una salsa di pomodoro e una pasta italiana. I giorni si susseguono così: duro lavoro, spesa come se fosse a casa, cucina, film e nanna. L’ultimo giorno è pronto a partire. Prima di uscire dall’albergo che gli rimarrà nel cuore – come una carezza gentile – porta nella cucina comune la confezione di pasta italiana aperta e altre cose che aveva comprato. «Sicuramente – pensa – qualcuno, trovandole, sarà un po' meno triste di essere lontano da casa».
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