Sentieri sul ghiaccio
mercoledì 16 aprile 2025
Era autunno, anno 1974, quando Werner Herzog, regista e scrittore, ricevette una telefonata nella sua casa a Monaco. Una sua cara amica, Lotte Heisner, aveva avuto un infarto a Parigi ed era in pericolo di vita. Lei era una donna molto amata nell’ambiente del cinema, anche per il coraggio e l’impegno con cui durante la guerra aveva preservato pellicole di film muti dalla minaccia della furia nazista. I due erano davvero amici, e la notizia di quella condizione di lei, in bilico tra la vita e la morte, a Herzog procurò un’immediata angoscia. «Non può essere, non ora», si disse non appena chiusa la telefonata. Spinto dalla speranza che l’amica potesse salvarsi, senza esitazioni prese la sua decisione. Avrebbe camminato, a piedi: da Monaco a Parigi. Forse così l’amica ce l’avrebbe fatta, Herzog pensava (così fu). Lontano dalle strade principali e invece su sentieri inerpicati tra montagne e ghiacciai, la sua marcia solitaria durò diciannove giorni. «I miei scarponi erano così robusti, e io avevo piena fiducia in loro», Herzog scrisse sul diario tenuto durante quel viaggio e che divenne un libro. A contare di più, anche nel ricordo, era l’immediatezza con cui il proposito gli si era fatto chiaro, la determinazione con cui lo aveva realizzato. Un gesto così serio, intriso di amicizia, e fiducia. © riproduzione riservata
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