I cristiani non possono non annunciare il Vangelo in qualsiasi situazione essi si trovino a vivere: questo mandato fa parte della loro identità, e rinunciarvi significa rinnegare se stessi. Così fu per san Sebastiano, che per la tradizione fu un cavaliere dell'esercito romano molto vicino all'imperatore Diocleziano. Sfruttando la propria posizione, Sebastiano portava conforto ai cristiani arrestati e annunciava il messaggio del Risorto in mezzo ai commilitoni. La sua attività però non poteva passare inosservata e così lui stesso venne arrestato. Fu portato davanti all'imperatore che cercò di fargli rinnegare la propria fede, prima facendo leva sul loro rapporto personale, poi minacciandolo e alla fine, davanti al rifiuto, condannandolo. Legato al tronco di un albero, Sebastiano fu ucciso dalle frecce dei suoi commilitoni, forse nel 304.
Altri santi. San Fabiano, Papa dal 236 al 250 e martire; Sant'Enrico di Uppsala, vescovo e martire (XII sec.).
Letture. Is 62,1-5; Sal 95; 1Cor 12,4-11; Gv 2,1-11.
Ambrosiano. Est 5,1-1c.2-5; Sal 44; Ef 1,3-14; Gv 2,1-11.
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