Il dramma dei piccoli rifugiati osservato alla luce delle parole di
Shakespeare e della storia dell'Europa durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questo è l'approccio scelto da Vanessa Redgrave, al suo debutto dietro la macchina da presa, nel documentario Sea of Sorrow. L'81enne attrice inglese, attivista politica impegnata nelle battaglie per i diritti civili denuncia la disumanità dei campi profughi, la mancanza di assistenza per chi arriva sulle coste europee stremato dalla fame e dalla violenza, la non volontà dei governanti di affrontare le emergenze in tempi rapidi, dando voce a politici e volontari in lotta per salvare i tanti bambini che, arrivati da soli in Europa, restano senza alcuna tutela, proprio come sta accadendo in questi giorni ai figli dei migranti arrestati al confine Usa. E racconta di quando i rifugiati eravamo noi europei, sfollati dai paesi in guerra, laceri e affamati, col terrore delle persecuzioni naziste e comuniste negli occhi. (A.De Lu.)
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