Vacanze senza riposo è il titolo di prima pagina della rivista “Illustrazione del popolo” dell'agosto 1949. La pagina è tutta occupata dal disegno del giornalista che mette Alcide De Gasperi seduto su un piccolo sgabello, quelli di una volta, di tela, pieghevoli davanti all'ingresso della casa di montagna. Nelle mani del Presidente del Consiglio c'è un microfono e in quelle del segretario l'apparecchio e molti fili per collegarlo con il centralino che è lontano di parecchi passi da questa abitazione. Dietro le sue spalle qualcuno batte i tasti di una macchina da scrivere larga e pesante. Il commento sotto la foto che prende tutto lo spazio del primo foglio dice a lettere grandi e leggibili: «Le vacanze di Alcide De Gasperi a Sella di Valsugana non sono certo tra le più tranquille. Per chi ha la responsabilità del governo di una Nazione, il lavoro continua sempre: telescriventi in funzione, trillo incessante di telefoni, riviste quotidiane di uomini politici e di giornalisti. Inoltre le interruzioni impreviste per urgenti affari di Stato... Le vacanze si riducono quindi ad un semplice cambiamento d'aria: invece di quella di Roma, l'aria fine dei monti e qualche passeggiata. Tutto lì».
Cambiando nome queste righe si potrebbero applicare alle giornate del Presidente del Consiglio di oggi costretto a lavorare senza un futuro certo sia personalmente che per una nuova avventura del suo partito. Come dovremmo votare, mi chiede già qualche persona che negli anni scorsi si è limitata a scorrere le riviste di moda dando solo qualche sguardo al giornale del marito o seguendo mentre pranza o con gli amici i film della televisione. Le votazioni sono l'unico atto che ci viene richiesto per esprimere il nostro pensiero sul tipo di vita che vorremmo avere per noi e i nostri figli. L'unica vera possibilità offerta a tutto il popolo di scegliere, di giudicare, di dare un premio o un castigo a chi ci ha governato finora oppure a chi ci presenta un programma nuovo. Una grande responsabilità è su di noi che troppo spesso non ci informiamo a fondo delle azioni positive o negative di chi ci ha governato fino ad oggi. Non si può non andare a votare per dispetto alle autorità con le quali forse non si è stati d'accordo. Non si può non andare con la ragione di non conoscere bene chi si presenta al voto, vi è sempre il modo di procurarsi notizie certe. È pesante lo so ascoltare discorsi, leggere giornali e scritti di vari partiti. Ma solo se preparati si ha poi il diritto di giudicare e di manifestare la propria opinione.
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