Ipoliziotti in tv sul versante Rai in questo periodo si chiamano Schiavone (Marco Giallini), Lojacono (Alessandro Gassmann) e Coliandro (Giampaolo Morelli), in attesa, lunedì, di Guerrieri (Claudio Amendola). Interpretano nell'ordine Rocco Schiavone, I bastardi di Pizzofalcone, L'ispettore Coliandro e Nero a metà. Applicando la proprietà commutativa, invertendo titoli e nomi il prodotto potrebbe non cambiare o tuttalpiù modificarsi di poco. Sostanzialmente sono tutti personaggi cinici, scorbutici, sarcastici, a tratti rozzi, ma con un grande intuito o una grande fortuna nel risolvere i casi di omicidio. Spesso hanno anche un passato doloroso con il quale fare i conti. Dagli eroi polizieschi per eccellenza si è passati insomma agli antieroi per eccellenza. Il più sgangherato è Coliandro, il protagonista della serie ideata da Carlo Lucarelli, diretta da Manetti Bros, giunta alla settima stagione, in onda su Rai 2 il mercoledì alle 21,20. La prima puntata fu girata nel 2003, 15 anni fa. Da allora sono stati realizzati in tutto 26 film tv da 100 minuti. Morelli aveva 28 anni, adesso ne ha 43. Invariati la giacca in pelle e i Ray-Ban sul naso, ma anche il ricorso a intervalli costanti a una ben nota “esclamazione” siciliana, nonostante l'ambientazione bolognese. Altrimenti il ricorso è allo stesso concetto espresso in italiano con registro colloquiale basso. Che quindi ci siano volgarità di troppo è chiaro. A giustificarle non basta dire che è linguaggio quotidiano, anche perché in parte si potrebbe evitare senza nulla togliere a un personaggio svagato, apatico, in lotta con il mondo e con se stesso, che si innamora sempre della donna sbagliata e che ogni volta finisce per ritrovarsi da solo a mangiare pizza surgelata sul divano di casa. Anche la tecnica non sempre realistica riflette la stravaganza della serie. È così che il ricorso ai fumetti può servire a raccontare il passato di uno dei personaggi, oppure una padella in mano a Coliandro come una racchetta da tennis può rispedire al mittente proiettili che viaggiano al rallentatore. Sulla battuta che accompagna la sequenza, i protagonisti di Per un pugno di dollari avrebbero qualcosa da ridere: «Quando due uomini con la pistola incontrano un uomo con la padella, gli uomini con la pistola sono uomini morti». Per fortuna ci sono anche battute migliori.
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