Lupus di doppie scuse. La prima al collega Angelo Aquaro di "Repubblica", che ieri ho chiamato "Angela". La seconda a chi legge, perché torno sul tema dell'incoscienza che in pagina è boomerang, a danno di chi pare elogiato. Ieri qui sulla teologia di Hans Küng espressa in «Essere cristiani», ripubblicato di recente e "Premio Nonino". Su Internet tanto spazio per un suo altro libro, stavolta recente: «Salviamo la Chiesa». Il titolo parrebbe paradossale e sproporzionato, ma poi leggi tra virgolette l'Autore stesso: «Questo è un libro che avrei preferito non scrivere, ma non ho potuto tirarmi indietro di fronte allo spettacolo della mia Chiesa che si condanna a morte». A morte? Sul "Manifesto" (13/9/2011) per fortuna la recensione aveva un titolo interrogativo: «Chi salverà la Chiesa cattolica?». Semplice buonsenso: è ragionevole pensare che dopo 2.000 anni la Chiesa cattolica "muoia" perché non dà retta a Küng? Hanno iniziato in dodici, mi pare, e poi secoli di persecuzioni, e Alarico che distrugge Roma, Basso e Alto Medioevo, Papi e antipapi, esili e prigionie, devastazioni, tradimenti e scandali, scisma d'Occidente e d'Oriente, crociate non sempre limpide, Riforma di Lutero, sacco di Roma, guerre di religione, Rivoluzione francese e via fino a oggi. Napoleone, due secoli fa, facendo prigioniero il Papa disse al segretario di Stato Consalvi che lui avrebbe messo fine alla Chiesa. Ecco la risposta: «Maestà, non ci siamo riusciti neppure noi preti, in 17 secoli…!». È serio pensare che questa Chiesa – quella in cui ciascuno di noi, anche Küng, ha ricevuto e vive nella sequela di Cristo – muoia perché non ascolta "l'allarme" di un libro della Rcs? Ecco: un po' di buonsenso…
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