Scuola, si vota per il fondo Espero
giovedì 25 febbraio 2010
Si svolgeranno il 2, 3 e 4 marzo le votazioni, da esprimere su Internet, per rinnovare l'Assemblea dei delegati di Espero, il primo e per ora unico Fondo integrativo del pubblico impiego, istituito per liquidare le pensioni complementari del personale della scuola pubblica e privata, compresi i docenti di religione, anche non di ruolo. Mentre il secondo pilastro della previdenza per i vari comparti del pubblico impiego stenta non solo a decollare ma perfino ad essere inquadrato in una proposta di base, il Fondo Espero, operativo dal 1° gennaio 2005, sfiora attualmente la quota di 90 mila aderenti, una platea di tutto rispetto che porta Espero ai primi posti tra i fondi negoziali, ma con un tasso di adesione nel settore ancora molto basso, appena vicino al 7%. La nuova assemblea dei delegati, composta per metà da rappresentanti dei lavoratori associati e per metà da esponenti dell'amministrazione, ha, in particolare, il compito di scegliere le forme di investimento dei contributi accantonati, per assicurare la solidità della gestione previdenziale e la sua stabilità nel tempo.
Gli investimenti. Ai suoi aderenti Espero offre investimenti contributivi in due comparti: Garanzia e Crescita. Il primo, a basso profilo di rischio, garantisce il capitale e un rendimento minimo del 2,5% annuo al lordo dell'imposta, a patto di contribuire al Fondo almeno fino al 2014. Il comparto, che ha spuntato nel primo semestre del 2009 un rendimento del 3,11%, investe esclusivamente in obbligazioni emesse da soggetti istituzionali, come i titoli di Stato. Il secondo comparto propone invece una rivalutazione del capitale in un orizzonte di medio periodo. Il suo rendimento nel 2009 ha raggiunto il 5,61%, operando sul mercato con la compravendita di obbligazioni e azioni. Si propone un risultato, nel quinquennio, pari al recupero dell'inflazione maggiorato del 2%. Per i dipendenti delle scuole pubbliche che non indicano il comparto preferito, i versamenti contributivi sono collocati nel comparto Crescita. Invece, per i dipendenti delle scuole private il Tfr conferito tacitamente è destinato al comparto Garanzia, mentre un'adesione esplicita fa confluire la contribuzione nel comparto Crescita. Tuttavia, a sua scelta, il lavoratore interessato può passare da un comparto all'altro. La modifica di comparto può essere richiesta dopo un periodo minimo di permanenza di dodici mesi nella divisione precedente. La decorrenza della scelta effettuata ha efficacia a partire dal mese di giugno per le richieste comunicate entro il 15 aprile e dal mese di gennaio per le richieste presentate entro il 15 ottobre.
Essendo del tutto volontaria, la partecipazione ad Espero del lavoratore è vincolante, con effetto di riflesso per il datore di lavoro. Eventuali ripensamenti del dipendente possono incidere solo sulla contribuzione mensile del lavoratore (e sulla quota del datore di lavoro), mentre resta intoccabile l'accantonamento tacito o esplicito del Tfr.
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