Sul suo blog, Luigi Accattoli ha postato sabato una parabola di poche righe, quasi uno spot: tanto che la posso riprodurre qui integralmente. «Allo scambio della pace. Vado con la mano a una che è appena fuori dal banco. Dice no con mano decisa. Uscendo fa un passo verso di me e saluta: “Buonasera”. Ricambio con garbo». L'episodio si presta alle più varie esegesi: personale (la signora conosce e segue Accattoli, ma dissente radicalmente da lui); igienica (la signora teme di trasmettere o ricevere un qualche contagio); ecclesiale semplice (la signora non è in piena comunione con la Chiesa e perciò si sottrae a un gesto che è pur sempre di comunione) e infine ecclesiale articolata. Mi sono orientato istintivamente per quest'ultima: la signora è avversa alla riforma liturgica conciliare, della quale il segno della pace è una delle innovazioni più discusse a motivo del disordine con il quale è spesso celebrato. Sono forse influenzato dal fatto che, poco prima, il blog “Oblatio Rationabilis” (http://tinyurl.com/lygq4es ) mi ha mostrato un video in cui Giovanni XXIII – giusto il Papa del Concilio – ammoniva un'assemblea eucaristica a non applaudirlo, perché (traduco liberamente il suo latino) «la Chiesa è la Chiesa».Dai 46 commenti che la parabola ha ottenuto (http://tinyurl.com/leoj4az) mi aspettavo dunque una discussione civile ma ferma fra tradizionalisti e riformisti, un confronto acceso se pur rispettoso sul senso della actuosa participatio… Invece il “dialogo” ha piegato immediatamente (e per due giorni e una notte) su altre questioni, precipitando, con toni decisamente aspri, su un post apparso altrove. Per contrappasso – dato che «la Chiesa è la Chiesa» – ho allora immaginato questi «visitatori» del “pianerottolo” (affettuosa ironia) di Accattoli in chiesa, insieme ai tanti altri che vedo intraprendere risse digitali in nome del Battesimo. Seduti negli stessi banchi, alla stessa Messa domenicale, mentre il diacono li invita: «Scambiatevi un segno di pace. Con garbo».) mi aspettavo dunque una discussione civile ma ferma fra tradizionalisti e riformisti, un confronto acceso se pur rispettoso sul senso della actuosa participatio… Invece il “dialogo” ha piegato immediatamente (e per due giorni e una notte) su altre questioni, precipitando, con toni decisamente aspri, su un post apparso altrove. Per contrappasso – dato che «la Chiesa è la Chiesa» – ho allora immaginato questi «visitatori» del “pianerottolo” (affettuosa ironia) di Accattoli in chiesa, insieme ai tanti altri che vedo intraprendere risse digitali in nome del Battesimo. Seduti negli stessi banchi, alla stessa Messa domenicale, mentre il diacono li invita: «Scambiatevi un segno di pace. Con garbo».
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