Bisogna fare molta attenzione alle illustrazioni di Professione coccodrillo (Topipittori; 20 euro) e non solo perché sono deliziose. In
questa storia senza parole di Giovanna Zoboli e Mariachiara Di Giorgio sono unicamente le immagini a parlare – da molteplici e strabilianti prospettive - e dunque sono loro che prendono per mano il lettore e il suo sguardo e lo portano dentro la storia, ne modulano il ritmo, entrano nei particolari mostrandoci come in una sequela di istantanee come evolve la giornata del protagonista.
Un coccodrillo, appunto, che vediamo riportato dal mondo dei sogni alla realtà quotidiana dal suono della sveglia. Una nuova giornata di lavoro, il titolo lo suggerisce, si annuncia a cominciare dalla toilette, dalla scelta scrupolosa dell’abbigliamento alla colazione. Routine. E poi c’è il percorso, casa-ufficio di cui vale la pena non perdersi neppure un passo: il tragitto un po’a piedi e un po’ in metrò è denso di accadimenti. Il nostro protagonista che si confonde in una città popolata di umani e di animali umanizzati è amorevole e, lo si capirà, un gran tenerone… oltre che impiegato puntale e corretto. Arrivati all’ultima pagine, alla sorpresa finale, non resta che ricominciare a sfogliare e risfogliare le pagine alla ricerca dei tanti dettagli eloquenti sfuggiti alla prima lettura. I silent book non sono affatto silenziosi. Per tutte le età.
Premio Andersen 2017 per la fascia 0/6 anni “per l’incantevole freschezza delle grandi tavole a colori. Per l’accorta e mirabile costruzione delle immagini. Perché ci racconta con grazia e candore una storia per nulla banale”, come spiega la motivazione del premio, Il pinguino che aveva freddo (Lapis;14,50 euro) è un albo illustrato di grande formato realizzato da Philip Giordano. Giovane illustratore di origine italiana, trasferitosi in Giappone,Giordano racconta con un tratto grafico delicato, una storia di fragilità, di ricerca di sé e di anticonformismo ma anche di amicizia e condivisione. Protagonista il giovane Milo, timido esemplare di pinguino, anomalo abitante dei ghiacci del Polo Sud.
Il cucciolotto non sa darsi ragione del proprio disagio esistenziale: sembra essere il solo del gruppo a patire il freddo. Per un pinguino cosa piuttosto anomala, eppure la conferma della propria eccentricità è quotidiana. Mentre tutti i pinguini ogni mattina si tuffano allegramente dalla banchisa nell’oceano gelato in cerca di pesciolini, Milo tremante si ritrae. Il solo pensiero del contatto con l’acqua gelida lo riempie di brividi. È una balena dai grandi occhi ad accorgersi di lui e a proporgli di accompagnarlo in un lungo viaggio verso i Paesi caldi. Un sogno per Milo a cui non pare vero di risolverla propria crisi esistenziale. Sulla pancia della balena il pinguino lascia senza rimpianti le atmosfere candide dei ghiacci per raggiungere i caldi mari dei tropici, le isole assolate del Sud popolate da animali esotici dai mille colori. Stupefacenti ma che con lui non hanno nulla a che vedere. Dopo il primostupore e la delizia del caldo sulle piume, la nostalgia si fa sentire. Eppure ci voleva un viaggio, un’uscita coraggiosa dal proprio mondo per capire che per affrontare i casi della vita bisogna imparare ad attrezzarsi.
Nelle mani del tanto rimpianto Mario Ramos, la favola di Cappuccetto rosso riveduta e corretta dall’estro del grande autore scomparso ormai da cinque anni, prende una piega lieve, e divertente dove l’ingenuità della piccolina, caricata di umorismo non è più la causa del suo male.
Allegramente a spasso nel bosco diretta a casa dalla nonna per mostrarle il suo nuovo palloncino rosso, cappuccetto fa una infinità di incontri inediti. Animali ce con il bosco anno poco a che fare, tuttavia in altre faccende affaccendati. Nessuno sembra curarsi di lei, anche se un po’ di ansia la bambina sembra avvertirla… Del lupo nessuna traccia, fino all’ultima
pagina con finale esilarante! Il mio palloncino è pubblicato da Babalibri (12 euro). Dai 3 anni