Racconta Michael Morpurgo nell’appendice del libro di aver sempre segretamente coltivato l’idea di narrare la storia di un bambino disperso nella giungla, libero nella natura, forse in compagnia di elefante. Un desiderio maturato nell’infanzia, legato alle letture delle “Storie proprio così” e de “Il libro della giungla” di Kipling. Alla scrittura di Nella giungla selvaggia (ElectaJunior) hanno poi contribuito la scoperta adulta dei rischi di sopravvivenza degli oranghi, del problema della deforestazione, la notizia del terribile tsunami che ha colpito il sud est asiatico il giorno di Santo Stefano del 2004. E non ultima il fatto vero della sparizione nella giungla indonesiana di un bambino inglese che era stato salvato dall’ elefante che montava quando è arrivata la gigantesca onda. Comunque sia, sulla scia di tutti questi rimandi Morpurgo riesce a costruire un romanzo d’avventura e di grandi emozioni.
Tutto comincia con un viaggio durante le vacanze di Natale che il piccolo Will compie con la madre in Indonesia, dopo la morte del padre soldato in Iraq. Mentre l’onda dello tsunami si abbatte sulla spiaggia, travolge e devasta ogni cosa con la sua enorme potenza, Oona l’elefante che ha in groppa il bambino corre spaventata verso l’interno. Will e Oona si addentrano nella giungla e insieme trascorreranno mesi e mesi. Senz’acqua né cibo ma facendo tesoro dei frutti e delle opportunità della giungla, Will sopravvive. Affrontando con intelligenza animali feroci e i bracconieri ancor più pericolosi. Sempre avendo al fianco l’amica Oona e in seguito una piccola comunità di oranghi che considerano il bambino selvaggio uno di loro. Come Kipling anche Morpurgo ci regala una grande storia di amicizia, di amore e rispetto per la natura. Dai 12 anni.
Non ci sono coccole migliori di quelle che le mamme e i papà di ogni specie riservano ai propri piccolini al momento di fare la nanna. Geniale illustratore francese (indimenticabile la spassosa trilogia de Il mio gatto è tutto matto, Quando il mio gatto era piccolo e Ultime notizie dal mio gatto) Gilles Bachelet consegna ai genitori un albo dalle pagine illustrate con ironica pulizia quanto pieno di tenerezza perché lo si condivida con i più piccoli quando li si accompagna al sonno. Raccontami una storia (Il Castoro; 9,90 euro) è la dolce supplica che ogni bambino ha in testa quando mette il pigiama perché quel momento di esclusiva intimità con
mamma e papà ne prolunga la vicinanza e il calore.
Una storia di affetto vecchia quanto il mondo. Quanto alle storie, da raccontare o da leggere, suggerisce Bachelet, ce ne sono a non finire, e ogni genitore sa quali sono quelle che più piacciono al proprio bambino. Sfogliare il divertente catalogo per credere. Dai 3 anni.
Dove vanno a finire i giocattoli quando i bambini una volta cresciuti smettono di giocare con loro? Magari in un armadio o in uno scatolone in cantina. O in un angolo dimenticato della stanza… Eppure ci sono anche giocattoli che per caso e per volontà viaggiano. Così fanno Edoardo e Carolina gli orsetti di peluche che Lucy ha abbandonato e dimenticato sullo scaffale della libreria. Annoiati a morte i due decidono di infilarsi nello zaino di scuola della bambina e una volta in auto sgattaiolare fuori e avventurarsi nel mondo.
Toccherà loro rincorrersi perché ancor prima di affrontare la loro avventura si perdono e dunque le loro strade si dividono. Passando da una mano all’altra e persino viaggiando attaccati a un palloncino, in groppa a un piccione o a bordo di una nave da crociera ne vedranno delle belle. La vita è piena di imprevisti e sorprese, sottintende Teresa Buongiorno in Due orsetti in fuga (Il Battello a Vapore; 8,50 euro) ma anche di coincidenze e strane casualità. Per non dire dei sogni che rendono possibile l’impossibile. Come la fine della storia degli orsetti Edoardo e Carolina dimostra. Dai 4 anni