Nella rivalutazione delle pensioni per il 2004 sono coinvolti anche i trattamenti del Fondo Clero. Dal 1° gennaio l'importo minimo delle pensioni di vecchiaia o di invalidità dei ministri di culto è aumentato a 412,18 euro. Beneficiano dell'adeguamento anche alcune pensioni risalenti agli anni '60, ancora in pagamento a familiari superstiti di sacerdoti; a questi assegni spetta un importo fisso di 85,97 euro mensili. Questi incrementi potranno essere ritoccati in occasione del rinnovo delle pensioni del 2005, qualora l'andamento del costo della vita nel corso del prossimo anno presenti variazioni di rilievo.
Maggiorazioni. Per ogni anno di contribuzione al Fondo Clero che eccede i versamenti minimi spetta, inoltre, una maggiorazione (detta anche "quota aggiuntiva" o "supplemento"), il cui importo per l'anno 2004 è di 4,74 euro.
La recente riforma del Fondo ha disposto un aumento graduale del minimo contributivo da 10 a 20 anni (entro il 2013), ma riserva ancora il vecchio requisito: a) ai sacerdoti che lo hanno maturato entro il 31 dicembre 1999, b) ai sacerdoti autorizzati ai versamenti volontari entro il 1999, c) ai sacerdoti iscritti da pochi anni che non riuscirebbero a raggiungere il nuovo minimo entro il 2013.
Malgrado queste eccezioni, le maggiorazioni sono sempre calcolate sul nuovo minimo contributivo, che attualmente è di 13 anni fino al prossimo 30 giugno e salirà dal 1° luglio 2004 a 14 anni. In caso contrario, vale a dire se fossero riconosciute appena oltre il minimo di 10 anni, il sacerdote interessato beneficerebbe di un vantaggio improprio rispetto agli altri iscritti al Fondo.
Cumulo. La rivalutazione annuale delle pensioni viene effettuata dall'Inps e da altri istituti non più sulla singola pensione ma sull'importo complessivo
delle rendite appartenenti ad uno stesso titolare, anche se non sono pagate da un unico ente. Le pensioni del Fondo clero sono tuttavia escluse dalle operazioni di cumulo e quindi beneficiano di una rivalutazione intera e separata.
Punto di sostentamento. Per i sacerdoti italiani e stranieri inseriti nel sistema di sostentamento del clero, la Cei ha stabilito per il 2004 un incremento del valore del "punto base" per il sostentamento che sale così da 10,70 a 10,96 euro (pari a 21.222 delle vecchie lire). La remunerazione sacerdotale, riferita al minimo di 80 punti, si attesta quindi a 876,80 euro mensili (netti 799).
La rivalutazione monetaria operata dalla Cei, in base alla delibera n. 58, non ha alcun collegamento con le verifiche annuali sul costo della vita. L'organismo ecclesiale procede agli adeguamenti senza vincoli di periodicità, tenendo conto solo della situazione complessiva del sistema e, in particolare, delle risorse disponibili per possibili ritocchi. L'incremento delle remunerazioni dei sacerdoti inseriti nel sostentamento sarà eseguito automaticamente dall'Istituto centrale.
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