Monsignor Roberto Malpelo è il nuovo presidente del Comitato di vigilanza del Fondo Clero. È stato eletto, all'unanimità, nella seduta tenuta ieri presso la Direzione generale dell'Inps, per l'insediamento del nuovo Comitato per il quadriennio 2020-2023.
Incardinato nella diocesi di Montepulciano, 63 anni di età e 30 anni di ministero, Malpelo è attualmente Direttore dell'Ufficio giuridico della Cei. Con due lauree (Dottorato alla Lateranense e Matematica all'Università di Pisa) ha svolto diversi uffici giuridici e pastorali, inoltre è stato parroco a Torrita di Siena, insegnante di religione, rettore del seminario regionale, vicario giudiziale della diocesi.
L'elezione del nuovo presidente mette fine ad una lunga "sede vacante", durata sette mesi, che ha impedito al Fondo di previdenza per il clero di essere dotato del suo legittimo organo di gestione, chiamato ora ad assumere diversi provvedimenti di rilievo.
La ricostituzione del nuovo Comitato è intervenuta grazie a un decreto del Ministero del lavoro che – pura coincidenza o calcolato tempismo – è stato adottato subito dopo la denuncia della lunga "sede vacante" su Avvenire del 16 gennaio scorso.
La rappresentanza dei ministri di culto cattolici conta, all'interno del Comitato di Vigilanza, su tre componenti, mentre le altre confessioni religiose (tutte espressioni della tradizione del protestantesimo) dispongono, nel neo consigliere Giuseppe Miglio, di un singolo rappresentante designato unitariamente dalle stesse confessioni. Nel complesso viene rispettata la percentuale degli iscritti riferita alla confessione di appartenenza (99% alla religione cattolica). E fra i consiglieri cattolici partecipa al Comitato don Maurizio Giaretti, presidente nazionale della Faci, la Federazioni delle associazioni del clero in Italia, che assiste i sacerdoti iscritti nelle problematiche di natura legale, tecnica e previdenziale.
Ai quattro consiglieri si aggiungono, per decreto, due funzionari ministeriali designati rispettivamente dai Ministeri del Lavoro e dell'Economia. In questa occasione lo stesso decreto di ricostituzione del Comitato denuncia che il Ministero dell'Economia non ha provveduto alla designazione del suo rappresentante, benché ufficialmente e più volte sollecitato tra i mesi di giugno e di ottobre 2019. La mancata designazione del secondo funzionario ministeriale non incide tuttavia sulla legittimità e sui lavori del nuovo Comitato, essendo di fatto garantita la partecipazione di un numero legale fra i componenti già designati.
La mancata ricomposizione del Comitato ha bloccato finora la decisione su diversi ricorsi dei sacerdoti tenuti nel frattempo in sospeso, e in particolare, l'esame della "riduzione di un terzo" della pensione del Fondo per i sacerdoti che sono titolari anche di altra pensione, in genere quella della scuola. Altro decisivo contenzioso riguarda la pensione con Quota 100 sulla quale spicca da più di un anno il silenzio dello stesso Inps.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: