A Rai 1, insieme ai canali all news, va il merito di avere trasmesso in diretta la cerimonia d'inaugurazione del Ponte San Giorgio a Genova, lunedì nel tardo pomeriggio, ribadendo più volte in telecronaca che non si trattava di una festa, impossibile al solo pensiero delle 43 vittime del crollo del “Morandi”. A Focus, canale 35 del digitale terrestre, va invece il merito di aver trasmesso poco dopo, in prima serata, il documentario Il nuovo Ponte di Genova: orgoglio italiano, che racconta quello che è successo dalla tragica mattina del 14 agosto di due anni fa fino alla vigilia del 3 agosto di quest'anno. Condotto dal divulgatore scientifico Luigi Bignami, il documentario (recuperabile insieme ad altri su Mediaset Play) illustra dal punto di vista storiografico, ingegneristico, logistico-organizzativo e urbanistico, la costruzione del vecchio Ponte Morandi, il suo crollo, l'abbattimento definitivo, e la progettazione e costruzione del nuovo viadotto sul Polcevera ideato e donato alla sua città dall'architetto Renzo Piano. Senza mai dimenticare, anche in questo caso, il sacrificio di tante vite umane, il dolore dei familiari e le responsabilità al vaglio della magistratura. Realizzato dalla società Videovoyagers, Il nuovo Ponte di Genova: orgoglio italiano rappresenta anche il compimento di un progetto televisivo molto caro al genovese Paolo Micai, storico collaboratore di Mediaset, scomparso nel marzo scorso a causa del Coronavirus. Particolarmente interessante la ricostruzione animata del crollo di parte del Ponte Morandi, la spiegazione delle varie e complesse fasi che hanno portato all'implosione delle parti rimanenti con l'esplosione dell'acqua per limitare la polvere e la descrizione delle moderne tecniche che hanno permesso la rapida costruzione del “San Giorgio”. Il documentario di Focus, oltre a ribadire quanto questo chilometro sospeso tra Levante e Ponente sia così importante per Genova, la Liguria e l'Italia tutta, ha delineato anche le caratteristiche del Parco del Polcevera, progettato da Stefano Boeri, che nascerà sotto e intorno al Ponte San Giorgio con tanto verde e un anello rosso, in acciaio, percorribile a piedi, che unirà simbolicamente le due sponde della vallata.
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