Un programma di informazione e approfondimento muore e un altro nasce. Mentre su Rai 2 ha avuto vita breve Seconda linea con Francesca Fagnani e Alessandro Giuli (appena due puntate), su Rai 3 è arrivato il venerdì in prima serata un altro talk ancora a doppia conduzione. Si tratta di Titolo V con Francesca Romana Elisei e Roberto Vicaretti, che come coppia, però, sono a distanza più che di sicurezza: lei a Napoli, lui a Milano. In quanto al titolo (quello con la minuscola) diciamo che si rifà al Titolo V della nostra Costituzione, ovvero a quella parte che tratta delle autonomie dei Comuni, delle Province, delle Città metropolitane e delle Regioni. Tema quanto mai delicato e attuale in tempi di Covid perché con la riforma del Titolo V, nel 2001, la sanità è diventata di pertinenza regionale. Da qui i frequenti scontri tra Governo nazionale e Regioni che finiscono per penalizzare il Paese. Per cui è quantomai opportuno approfondire il rapporto tra potere centrale e autonomie per capire, detto in parole povere, chi comanda in Italia, aiutati anche dal costituzionalista Francesco Clementi. Buona anche l'idea dei due studi, uno a Napoli e l'altro a Milano, come modo per unire simbolicamente un Paese che purtroppo la pandemia sta unendo in ben altro modo. Il passaggio di linea tra Sud e Nord e viceversa dovrà solo trovare il ritmo giusto, così come i due giovani conduttori dovranno sciogliersi un po' ed essere più naturali. L'appuntamento di questa sera alle 21,20 offre pertanto l'occasione propizia per vederli di nuovo alla prova dopo un esordio durante il quale hanno dovuto gestire un notevole numero di ospiti in studio e in collegamento (ministri, governatori, sindaci, giornalisti...) e si sono trovati a dover seguire la cronaca in diretta per quanto venerdì scorso, in quel primo dopocena di coprifuoco, stava succedendo per le strade di Napoli. Da qui anche le contestazioni nei confronti del sindaco Luigi De Magistris, che è rimasto in studio mentre nel centro storico si combatteva una guerriglia urbana fomentata a quanto pare anche da infiltrati della Camorra. Va comunque detto che da un punto di vista strettamente televisivo la cronaca ha favorito il programma.
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