Adesso che Il Foglio ha pubblicato una pagina intera (martedì 11) scritta da un gruppetto di buoni cattolici, i quali, però, convinti di saperne più del Papa, gli hanno intimato: «Santità, fugga lo spirito di Assisi» (dovrebbe andarci in ottobre) e lo hanno invitato a non fare «confusioni», adesso, dicevo, tutto è più chiaro. All'inizio dell'autunno scorso, quando anche le foglie cominciavano a cadere, più o meno i medesimi firmatari (che non nomino, per evitare loro occasione d'insuperbirsi) avevano sferrato ripetuti incomprensibili e assai poco credibili attacchi in batteria (prima su Libero e poi sul Foglio, con seguito di alcuni siti Internet) contro il Movimento per la Vita e la sua attuale dirigenza. Capita di avere amici o compagni che sbagliano, pazienza. Adesso, però, è chiaro: non era il Movimento il loro vero bersaglio. Quella era soltanto una prova con un falso obiettivo, troppo poco importante per le loro ambizioni. Così, visto che le grandi manovre avevano sollevato un po' di chiasso, adesso giocano a carte scoperte. Il loro vero obiettivo è il Papa, anzi i Papi, perché il fuoco amico è diretto anche contro il suo predecessore, il Beato Giovanni Paolo II. Questa volta, però, il tiro è andato male. Sul "laico" Corriere della sera (mercoledì 12), quei compagni che sbagliano si sono sorbiti una lavata di capo fin troppo dura addirittura dallo storico Alberto Melloni (cattolico, ma spesso severo e talvolta ingiusto, con le strutture e il governo della sua stessa Chiesa), il quale ha parlato di «zelo untuoso e cortigiano, che cerca di impossessarsi di qualche brandello del suo [del Papa] magistero per bastonare coloro che la pensano diversamente»: forse «qualche sponda interna alle congregazioni di curia»? La loro tecnica è quella dell'alternanza tra l'«adulazione intimidatoria», il «ricatto laudativo» e l'«insensatezza eretica o stupida». In più aggiungono le leggende metropolitane a suo tempo intenzionalmente diffuse per screditare lo "spirito di Assisi". «Ricordiamo " scrive il capofila della squadretta dei cattolici ultras(apienti), che all'epoca aveva 12 anni e quel giorno se ne stava a scuola " i polli sgozzati sull'altare» dai pagani, il Papa che «prega con loro», i «riti iniziatici» cui «furono sottoposti i sacerdoti cattolici»... Elenca, insomma, per il Beato Giovanni Paolo e per Benedetto XVI una serie di ipotetiche accuse («ricreazione dell'antico Pantheon, sincretismo, indifferentismo religioso, manipolazione della figura di Francesco, Cristo messo sullo stesso piano di Budda o di Confucio, integrità della fede messa a repentaglio» eccetera) che in altri tempi sarebbero valse il rogo. Però «con devozione filiale».
SCIE DI SANGUE
«La lunga scia di sangue della crociata contro l'aborto»: Liberazione (martedì 11) denuncia i delitti di quei fondamentalisti statunitensi, membri di sette autodefinite "cristiane", che si battono contro l'aborto con delitti non meno gravi degli aborti. E ne dà un elenco dal 1972, in tutti gli Usa: «9 omicidi più 17 tentati, 40 attentati, 170 incendi, 179 aggressioni, 4 rapimenti» più un po' di danni e minacce. Sempre dal 1972 a oggi gli aborti legali negli Usa sono stati più di 60 milioni. Questa seconda scia di sangue è 900mila volte più lunga di quella delle 66 persone uccise, minacciate o ferite nello stesso tempo, ma Liberazione non lo dice.
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