domenica 31 maggio 2020
Un vento fresco, un cielo limpido come raramente se ne vede a Milano. E ieri sera al tg hanno annunciato la fine del lockdown: l'Italia riapre, mercoledì siamo liberi, anche noi lombardi. Un'impalpabile allegria. A Milano la gente va a fare la spesa, i bambini per mano. Va dal panettiere e in tintoria, e all'edicola. Che c'è di strano? C'è che pare quasi un sabato normale, del tempo prima del Covid: di cui rimangono evidenti solo, sulle nostre facce, le mascherine. Ma, anche quelle, i bambini ora le portano colorate, e le ragazze le comprano di tutte le fogge: zebrate, ghepardate, pitonate, a pois, a fiori. Come se, pur continuando a proteggersi, affiorasse una voglia di sorridere, sotto la maschera. Un adolescente ne indossa una con la scritta: “Fase2,#ioscappodicasa”.
Scappare al mare: molti ne avrebbero voglia, con questo sole, a giudicare dall'improvviso interesse con cui le donne si fermano davanti alle vetrine. Quei costumi da bagno che fino a ieri erano un sogno vietato, oggi sono il necessario per una vacanza possibile. «Ci lasciano andare al mare!» si sente esclamare tra vicini di casa che si incontrano.
È un'allegria quasi incredula, che ricorda quella dei ragazzi alla fine della scuola: quando l'estate è davanti, e ci si sente liberati dal peso e dalla noia di traduzioni e temi e equazioni. L'epidemia è finita? Per niente, ci ripetono severi i virologi. Ma, a fronte del calo dei contagi, è nella natura degli uomini che la vita riprenda. Che sfuggano dalla mano dei genitori i bambini, per la voglia di correre che preme nelle gambe. Che escano di casa tante persone con i capelli bianchi, e si salutino, contente di ritrovarsi, perché non ne erano sicure. E che si faccia la coda, finalmente, per un gelato, buono come non lo è mai stato. È un'allegria semplice, questa del 31 maggio 2020. Come vedessimo quante sono belle, le cose di ogni giorno, ritrovate.
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