Se quello di Dio è un Regno d'amore, allora solo Maria, la giovane donna di Nazareth che offrì tutta se stessa per l'amore più grande, ne è l'unica degna "regina". E la festa di oggi celebra proprio questo titolo mariano: non un'affermazione di potere, ma il riconoscimento della sua capacità di diventare "serva" dell'umanità in nome di Dio. Questa ricorrenza liturgica fu istituita nel 1955 Pio XII, che la fissò al 31 maggio. La riforma liturgica spostò la festa al 22 agosto per metterla in relazione con la solennità che la precede di una settimana, quella dell'Assunzione. Il significato della "regalità" di Maria va letto, infatti, alla luce di quello dell'Assunta, che ci ricorda come tutto appartenga a Dio e tutto tenda a lui. Ecco perché nel regno di Dio in realtà a "governare" sono gli ultimi, gli umili, gli emarginati, cioè coloro che non possiedono nulla se non l'amore.
Altri santi. San Sinforiano di Autun, martire (257); san Filippo Benizi, sacerdote (1233-1285).
Letture. Gdc 6,11-24; Sal 84; Mt 19,23-30.
Ambrosiano. 2Re 17,24-29.33-34; Sal 78; Lc 12,4-7.
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