domenica 8 gennaio 2017
Contro quella che gli egoisti, i paurosi e i razzisti (spesso inconsapevoli persino di ciò che sono) chiamano invasione di migranti, «la soluzione – titola Libero, 31 dicembre – è alzare muri come fa la Spagna e come insegna la Roma antica». Ahimè, Roma fu ugualmente invasa e devastata più volte nonostante le mura che ancora oggi l'abbracciano. E la Spagna fu arricchita dagli arabi di grandi opere architettoniche e manuali ammirate anche ai nostri tempi. Nemmeno la Grande Muraglia Cinese iniziata nel terzo secolo a.C. e con i suoi oltre 21mila chilometri di lunghezza (dato ufficiale del 2012) e neanche le altre muraglie minori interne a difesa dei singoli sette regni che costituivano l'impero cinese di allora hanno arrestato le invasioni dei mongoli. La storia non sempre è maestra di logiche moderne: per esempio, Roma civilizzò l'Europa in proporzioni non certo minuscole, e le successive invasioni barbariche – che superarono anche la grande muraglia delle Alpi – furono portatrici di nozioni e culture nuove, che compensarono i doni di civiltà ricevuti dai Romani e contribuirono, in seguito, alla diffusione del Vangelo fino alla Britannia e alla Grande Russia. L'accoglienza dello straniero è anzitutto un'opera di misericordia, di fraternità e di dovere civico è può diventare un'occasione vantaggiosa per chi la compie. Nel 2015 – è noto – i 2,3 milioni di stranieri hanno prodotto 127 miliardi di ricchezza (8,8% del Pil): quasi 11 di contributi previdenziali, 7 di Irpef, contro una spesa di soli 15 miliardi.

CHI BLATERA
1 – l'Unità (6 gennaio) dopo la cronaca di un quasimatrimonio «tra due amici omosessuali», propone «un'onorificenza al valor civile per Monica Cirinnà». E insiste: «Si blatera tanto che un bambino avrebbe il diritto di avere un padre e una madre, senza riflettere che tanti bambini preferirebbero avere due mamme anziché un padre autoritario e violento e una madre dolorosa e impotente». E se invece ipotizzassimo due padri «autoritari e violenti»?
2 – Il Giornale (30 dicembre) riferisce che, rovesciando una decisione di Corte d'Appello, la Cassazione ha legittimato «un licenziamento volto ad aumentare i profitti dell'impresa». «Finalmente», esulta, perché questo è «il senso stesso del contratto di lavoro». Dice però la Costituzione (art. 41): «L'iniziativa economica privata… [non può] recar danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana…». Arricchirsi sulla pelle del licenziato? Non sentite odor di schiavitù?
3 – Il Giornale (29 dicembre): «Le 5.000 persone, soprattutto donne e bambini, morte nel 2016 in mare [sono] vittime degli ipocriti, […] rappresentano una delle maggiori spese del Paese [e sono] figli di una illusione indotta, alimentata e giustificata dalle politiche della sinistra italiana ed europea». Fare economia sui morti.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: