domenica 10 settembre 2017
Quando settembre appar il cuor mi sento tremar e farsi di gel". Sono le prime parole di September song, una bella canzone lanciata da Lucia Mannucci, nota voce femminile del Quartetto Cetra, morta a 91 anni nel 2012. Mi è tornata alla mente la sua canzone leggendo su certi giornali gli orrori di questi primi giorni di settembre, alcuni raccontati in un modo tale da far gelare il cuore. Andiamo per gradi: Il Fatto Quotidiano ha celebrato solennemente il decennale del primo "vaffa" (chiedo scusa) con cui, a Bologna, Beppe Grillo «inaugurò l'era dell'insulto permanente» (La Repubblica), che da quel giorno «ha cambiato la politica italiana, ovviamente in peggio». Marco Travaglio, direttore del Fatto, ci fa anche orgogliosamente sapere che «io c'ero».
Il Giornale ricorda le «cinque violenze in due giorni» e, con un titolone in prima pagina, le valuta alla leggera: «Stupri a go-go», che significa in allegra abbondanza. Ma il quotidiano che ha largamente superato ogni limite del buon gusto e del rispetto delle vittime di quella "violenza a go-go" è il giornale che Il Foglio ha accusato di «pornografia»: Libero che, infatti, aveva ottenuto dalla polizia i verbali della denuncia e quindi anche del racconto dettagliato della giovane turista polacca (26 anni) crudelmente violata da quello che Il Giornale ha definito «il branco dello ius soli», diritto quest'ultimo che non c'entra per nulla. Quei verbali senza dubbio riservati, ma resi in tal modo pubblici (cosa che qualcuno dovrà valutare dal punto di vista giudiziario), sono stati tradotti in una cronaca illeggibile per il suo contenuto anche osceno, spesso e soprattutto quando scendevano nei particolari più gravi e più dettagliati. Il risultato – forse non specificamente cercato –, più che una maggiore indignazione nei confronti degli stupratori, è stato lo scandalo per i lettori; per quella povera giovane, invece, una cinica replica dell'annullamento della propria persona femminile subìto e sofferto in quella terribile notte sulla spiaggia di Rimini.
Nessun dovere professionale di informazione giustifica lo sventolare ai quattro venti ogni particolare (specialmente anatomico) della violenza subita ed è un'ulteriore violazione del diritto di una donna al rispetto della intimità della propria persona, della propria dignità. Lo stesso si dica anche per una prostituta (una "trans"), violata la stessa notte. Una inutile sofferenza fisica e morale. Che brutto settembre...

LAICITÀ ROBOTICA
Qualche esempio della competenza con cui i sedicenti "laici" trattano le cose della fede. 1 - Per Il Fatto Quotidiano colpevole della povertà è la Chiesa che le ha dato «il volto di Dio» e che la mantiene per consentire ai fedeli la salvezza. 2 - Il ciclone in atto sulla Florida è per Libero «la bomba di Dio». 3 - Panorama presenta «un robot che dice Messa» rendendola così «infinita» (?): si chiama Pepper ed è «vestito da monaco buddista».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: