Eccesso: di pretese, di sintesi, di tutto. In pagina. "Messaggero", martedì, prima pagina, lunga tirata di Goffredo Fofi: "Chiesa e sesso, si difendono i principi, ma il mondo va in rovina". Sei mezze colonne su 2000 anni di storia o anche su 3800, mettendoci l'Antico Testamento. La "pretesa" è che "il mondo va in rovina" perché la Chiesa cattolica ha certe posizioni su "famiglia e sessualità". Ma è così? Un miliardo e quasi mezzo di cinesi, un miliardo di indiani, un miliardo di africani non cristiani e uno di musulmani sotto il giogo iniquo delle posizioni di Chiesa su famiglia e sesso? Viene qualche dubbio. Anche su Gianni Vattimo - "Dio nel budino" - sempre martedì, sulla "Stampa". Prende spunto dalla "Conversione" di Leonardo Mondadori per farci sapere che la fede "non ha radici razionali". Secondo lui nessuno sa "spiegare" il fenomeno della fede e della sua accoglienza. Se spiegare è ridurre a calcolo logico o matematico di cause ed effetti, è ovvio. Ma ciò non vuol dire che "fede" sia "irrazionalità" che nega e umilia la ragione. È scelta libera e personale, come anche la scelta del rifiuto della fede, come tutte le grandi scelte della vita. Un consiglio: legga "Hoerer des Wortes" ("Uditori della Parola") di Karl Rahner. All'eccesso di tutto ci pensa, ieri, su "Repubblica", una lettera di Sergio Galluzzi: "Chi ha paura della clonazione umana?". Deride, lui, "le schiere di teologi e clericali" che invitano alla prudenza: "tutto questo clamore è ridicolo". Leggi, e ti trovi d'accordo: sul ridicolo"
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