L'intero sistema previdenziale, che gestisce 20 milioni di pensionati - tanti sono gli assegni liquidati complessivamente dall'Inps e dall'Inpdap - potrebbe essere ripensato alla luce della positiva esperienza delle casse autonome di previdenza dei liberi professionisti. È il pensiero esposto dal presidente del Senato, Franco Marini, in occasione del recente «convegno del decennale», celebrato a Roma dalle Casse riunite nell'Adepp, l'Associazione degli enti previdenziali privati.
In realtà le casse di previdenza dei professionisti hanno già una lunga storia alle spalle, ma due decreti (509/1994 e 103/1996) le ha obbligate a trasformarsi in semplici enti privati, come associazioni o fondazioni. Di conseguenza, nessun sostegno finanziario da parte dello Stato, in cambio però di una ampia autonomia di gestione e normativa, che sono state utilizzate da ciascuna categoria professionale secondo le proprie esigenze. L'indipendenza ha consentito anche la possibilità di capitalizzare, attraverso investimenti finanziari, i contributi riscossi dagli iscritti.
L'Adepp riunisce 19 Casse che gestiscono la previdenza di oltre un milione di professionisti ma, considerando tutti gli interessati al settore (familiari, collaboratori, dipendenti, tirocinanti), l'azione delle casse ha riflessi indiretti su circa cinque milioni di famiglie. A breve, aderirà anche l'Enpaia, l'ente di previdenza dei periti agrari, agrotecnici e impiegati nell'agricoltura.
Il decennio 1996-2006 ha registrato l'ingresso tumultuoso di nuovi iscritti agli Ordini professionali, raddoppiando il numero dei professionisti assicurati, a fronte di appena 200 mila pensionati. Gli investimenti hanno generato un patrimonio complessivo di 12 milioni di euro (al lordo della tassazione), destinati a garantire le future pensioni. Sono ora allo studio anche un Fondo di previdenza complementare, unico per l'intero settore, ed un regime di assistenza sanitaria integrativa.
Molte ombre si addensano tuttavia sul futuro delle Casse. Sono messe in gioco non solo l'autonomia, raggiunta e consolidata, ma la stessa sussistenza della previdenza professionale.
Sull'autonomia - denuncia l'Adepp- pesano alcune sentenze della Corte di Cassazione che, di volta in volta, hanno annullato provvedimenti di riforma adottati da varie Casse. È in atto inoltre una strisciante manovra al fine di giungere alla abolizione degli Ordini professionali, gli stessi che giustificano l'esistenza delle casse di previdenza. Il recente decreto Bersani ha introdotto singole misure (abolizione delle tariffe minime ecc.) che, nel loro insieme, concorrono ad annullare le prerogative riconosciute dalla legge al mondo delle libere professioni.
A questo si aggiunge una vasta riforma delle professioni (legge Mastella), la cui bozza, poco gradita agli Ordini e giunta alla terza edizione, dovrebbe passare questa settimana all'esame del Consiglio dei ministri.
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