giovedì 16 giugno 2022
L'amore umano è sempre fecondo, fonte di vita, in modi che variano secondo le diverse vocazioni e scelte di vita. L'amore coniugale è chiamato in modo suo proprio a generare la vita, a partecipare al grande "mistero della vita", accolta e trasmessa.
La capacità di generare va scoperta e compresa, è dono e compito, è grazia e responsabilità, è gioia e progetto. L'amore sponsale tra uomo e donna è alleanza generante che i credenti vivono come "benedizione del Signore" e segno profetico del futuro, della promessa di salvezza che si compie nella storia. Tutto ciò implica libertà e responsabilità della coppia, che valuta secondo generosità e prudenza "quando e quanti" figli generare nel suo progetto di vita. La Chiesa cattolica ha ricordato l'importanza della donazione personale e sponsale della sessualità umana, in particolare con l'enciclica Humanae vitae (1968), che ha affermato la «connessione inscindibile» tra significato unitivo e procreativo dell'atto coniugale, perché è nella donazione reciproca e totale degli sposi che si realizza la loro unione, la gioia e il piacere dell'incontro dei corpi, la generazione di una nuova vita. L'enciclica sostiene che l'uso di metodi artificiali per regolare le nascite compromette l'autenticità propria del linguaggio dell'amore; mentre i metodi naturali si avvalgono di una disposizione naturale rispettando la verità dell'atto coniugale.
La questione etica rimane complessa e delicata, e sono state fornite indicazioni pratico-pastorali per aiutare le coppie a un discernimento che permetta di conservare l'apertura alla vita, di valutare le diverse esigenze e situazioni della vita personale e familiare, di fare un percorso di crescita verso l'ideale, di non cadere in logiche egoistiche e della sola efficacia del risultato se si decide di evitare/rinviare una gravidanza. Sono in gioco l'amore, la vita, l'armonia di tempi e modi del rapporto coniugale, la speranza per il futuro della coppia, della famiglia, dell'intera società. Chi ama ha passione per la vita, secondo coraggio, fiducia e responsabilità. Il figlio/a richiama sempre il futuro, realizza un amore che si incarna e si lancia oltre, verso un a persona accolta come "altro", anche se frutto del proprio amore, superando paure, rassegnazioni, ripiegamenti su di sé che diventano chiusura verso la vita.
Cancelliere
Pontificia Accademia per la Vita
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