Aiutaci a sorseggiare in ginocchio la vita e la sua sovrabbondanza di mistero, poiché essa in tante maniere racconta di te. Aiutaci a gettare il nostro cuore verso il tuo infinito nome, quando ne siamo capaci e quando non lo siamo. Aiutaci a offrire le nostre bonacce e le tempeste, il grigiore del piombo di certi giorni ripetuti e l'azzurro di un azzurro tale che quasi ci sfugge.
Aiutaci a riconoscere che è il tuo amore che ci dà forma e che è su strade celesti che noi camminiamo, anche quando sotto i nostri piedi null'altro vediamo che un lastricato insicuro di afflizione e pietre. Aiutaci ad abbracciare con eguale fiducia il momento in cui ci consegni il tuo dono, in un'incredibile sofferenza come in un'incredibile gioia. Aiutaci a prendere coscienza che siamo qui per celebrare e per trovare in te un senso a tutto. Aiutaci ad accogliere la tua speranza che da dentro, impercettibile, ci rinnova mentre, passo dopo passo, muoviamo verso di te. Aiutaci a renderci conto che noi siamo la rigidità e la fretta mentre tu, Signore, sei la pazienza e il tempo senza tempo, sei il sorriso e sei la linfa. Aiutaci a sentire che le nostre anime e i nostri corpi all'unisono vogliono risuscitare.
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