È dall'inizio dell'estate che le blogger e i blogger di “Vino Nuovo” si stanno cimentando su un tema del mese stagionale: «Qual è il tuo luogo dello spirito?». Sulla mappa, finora, sono stati segnati il santuario di Lourdes, una cappella-aquilone nella fassana val San Nicolò, i «cammini» da fare a piedi, il Salento atipico di don Tonino Bello, una chiesa dell'entroterra romagnolo, una struttura sulle Apuane. Tutti, in qualche modo, luoghi che, come narrano i loro geografi, sono diventati «dello spirito» a partire «dalla carne». Tali sono anche quelli descritti nell'ultimo post della serie, firmato da Marco Pappalardo ( tinyurl.com/y46wzec3 ). Che ci parla, tra l'altro, di alcune «chiese» improvvisate. Come il tendone di un camping, il giardino di un villaggio di casette a mare, un parco pubblico del litorale (con «un parroco senza parrocchia che si fa in sette per garantire le celebrazioni il sabato e la domenica» e «il gestore del luna park di fronte che stacca la musica per non disturbare»). Come un «grande centro commerciale che ha un ambiente dedicato per la liturgia festiva», dove raccoglie circa duecento fedeli, famiglie di passaggio oppure commessi dei negozi in pausa pranzo. Come il paese dei nonni, dove in alcune viuzze si vedono «gruppi di donne vicine di casa in un cortile o davanti alla porta recitare rosari e litanie d'altri tempi, alzando ogni tanto lo sguardo curioso sui passanti». E come le «feste estive mariane e dei santi, dove le generazioni ancora s'incontrano tra riti antichi e le foto degli smartphone, in un misto di devozione popolare forte e tendenza alla sagra». In un post contemporaneamente pubblicato sul suo blog “Una penna spuntata” ( tinyurl.com/y42x39of ), Lucia Graziano suggerisce, fra le «cinque abitudini di preghiera perfette da portare in vacanza», quella di pregare quando, dal finestrino dell'auto o del treno, si intravvedono santuari e cimiteri. Possiamo aggiungervi i «luoghi della carne» esemplificati da Pappalardo, e avremo da pregare per l'intero viaggio.
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