Sarà che gli artisti vedono lontano, a volte davvero tanto, ma Bruno Lauzi stupì certamente molto quando lanciò una canzoncina apparentemente lieve, su ritmo sudamericano, che ci faceva cantare con parole così: «Mio caro amico io ti dico addio: visto che il mondo non si muove, vado io... Me ne vado con il samba del rimpianto, ma mi sa che il rimpianto è solo mio! A proposito, tu che fai? Se tu partissi sarei molto contento, il tuo carattere violento mi spaventa assai... Questo Paese lo sai com'è: ci vuole poco per capire che... Siam circondati da banditi autorizzati, se non siamo tesserati per noi non ce n'è! E allora dai, che vuoi?, cambiar la gente da solo non puoi... Perché la gente forse non è intelligente, ma non è scema per niente e si fa i fatti suoi! E ruba con i democristici, e va bene così; ruba con i socialistici, e va bene così; ruba con i comunistici, e va bene così; ruba con i liberistici, e va bene così... Siamo popoli turistici, non siamo illuministici!». Bruno Lauzi non se ne sarebbe andato oltreconfine dopo questa provocazione, sarebbe rimasto a regalarci poesie e denunce... Resta il fatto che queste parole le cantava già nell'anno 1989, mentre fu solo nel 1992 che deflagrò Tangentopoli.
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