Cavalli di Troia? In politica ci sono sempre e nel centrosinistra litigano su tutto, ma nel genere pare micidiale il no a tutto ciò che sa di cattolici e Chiesa: tra "Unità", "Europa" e cervelli illustri in pagine varie è un martellare continuo: radici cristiane? Quando mai! Crocifisso? Neppure a parlarne: spaventa i bambini, offende immigrati e senza religione! Se perciò uno come Beppe Fioroni si azzarda a dichiarare ("Corsera", 8/1, p. 9) che lui «sul biotestamento rivendica la sua libertà di coscienza», ovvio che nel titolo si legga «Non voterò come il partito». E già: c'è "il partito" che pensa per tutti e come tale decide. Perciò il senatore Marino " cattolico "fai da te" " chiede ("Il Fatto", 4/1) al Segretario di "imporre" la decisione pro eutanasia, ma poi aggiunge leggero che lui non è pro eutanasia. Perciò "L'Unità" (8/1, p. 21) scrive che in tema la posizione detta cattolica è «un'inaudita forma di tortura degna della tradizione del più feroce Papa Re». Se poi addirittura qualcuno ("Riformista", 8/1, p. 15) pensa che oggi forse «i cristiani sono gli unici eredi del socialismo» e «davanti alle tendenze libertarie e disgregatrici della civiltà globalizzata possono ispirare un riformismo possibile», è chiaramente un pazzo: utopie ingenue da estirpare subito! Perciò se Clint Eastwood fa un film come "Hereafter" sul mistero del morire umano e "Avvenire" (7/1, p. 27) lo commenta in modo pensoso, subito esultante "L'Unità" (8/1, due pagine) lo presenta così fin dal titolo: «No, non c'è religione quando incontriamo la morte»! Istruzione per i lettori: religione? Non c'è e non deve esserci. Ma per gli elettori? Un micidiale cavallo di Troia"
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