Pastore di una comunità che sa accogliere
lunedì 7 dicembre 2020

Il Signore Gesù "ristora, non esclude, non respinge": nel suo "De Paenitentia" sant'Ambrogio ci mostra lo stile autentico del cristiano. Lo sguardo verso un mondo migliore, costruito sulle basi di una comunità accogliente, è ciò che i credenti dovrebbero curare sempre. A Milano nel 374, quando si trattò di trovare un pastore, si scelse una personalità capace di creare comunione, proprio a partire da questo "sguardo di accoglienza". All'epoca il futuro santo e dottore della Chiesa, era prefetto della città ed era un catecumeno, ma si dimostrò capace di gettare un ponte tra le diverse fazioni che si contendevano la guida della Chiesa locale. Padre amorevole per gli ultimi, Ambrogio scrisse pagine preziose di esegesi, morale e spiritualità, diventando uno dei grandi padri dell'Occidente. A Milano era giunto da Treviri, dove era nato nel 339-340. Nel 370 divenne governatore della provincia Aemilia et Liguria. Morì nel 397.

Altri santi. San Carlo Garnier, martire (1605-1649); santa Maria Giuseppa Rossello, vergine (1811-1880).

Letture. Is 35,1-10; Sal 84; Lc 5,17-26.

Ambrosiano. Sir 50,1a-b;44,16a.17ab.19b-20a.21a.21d.23a-c;45,3b.12a.7.15e-16c; Sal 88 (89); Ef 3,2-11; Gv 9,40a;10,11-16.

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