«Parità» di emergenza per le scuole religiose
giovedì 12 marzo 2020
Lo "stop coronavirus" per le scuole, gli istituti di istruzione, le università e per gli enti dell'Alta formazione artistica e musicale (Afam), ha investito anche le scuole di ispirazione religiosa, innestando nel settore alcune frizioni con le rappresentanze sindacali sul significato di "sospensione" delle attività. In realtà i decreti legge adottati dal Governo per il contenimento dell'epidemia si limitano a sospendere l'attività didattica, ma non il lavoro dei dipendenti, e per la generalità delle scuole interessate l'attività didattica costituisce solo una parte della prestazione lavorativa del personale. In ogni caso ai docenti, al personale educativo e agli operatori tecnici e ammnistrativi, assenti forzatamente dal servizio, spetta la particolare tutela prevista dal rispettivo contratto di lavoro. In questa occasione gli enti del settore applicano il proprio accordo collettivo di riferimento (Agidae, Fism, Fidae, Aninsei) che, in caso di sospensione dal servizio per causa di forza maggiore, garantisce il diritto all'intera retribuzione, salva la compensazione con ore di permesso o con giorni di ferie. D'altra parte, poiché la sospensione delle attività non è imputabile alla volontà dei lavoratori, a questi, per disposizione contrattuale, non può essere richiesto il recupero del tempo non lavorato. Il settore tuttavia può beneficiare, fra le ultime misure anticrisi in arrivo, anche dei nuovi congedi retribuiti al 30% per i dipendenti con figli fino a dodici anni di età. L'Agidae, che associa i gestori degli enti dipendenti da autorità ecclesiastiche, precisa che l'ammissione al contributo del Fondo integrativo salariale – che può essere ottenuto in queste circostanze – richiede uno specifico accordo contrattuale a livello aziendale. Nell'emergenza in corso, l'Agidae ha chiesto al Ministero del Lavoro di poter accedere al Fondo per i propri associati in base al solo accordo sindacale nazionale, poiché lo stato di crisi è stato dichiarato dal Governo con provvedimenti di urgenza. Come richiesto anche dalla Federazione delle scuole materne (Fism) è in arrivo l'estensione degli ammortizzatori sociali e della cassa integrazione in deroga per le scuole paritarie per l'infanzia e per i servizi educativi, sempre in attesa anche del nuovo decreto ministeriale per i contributi alle scuole paritarie.
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