venerdì 23 gennaio 2009
Dicono che per
colpa di Chiesa e
Papi da noi non
c'è una "religione civile".
Guardi il mondo e
qualcosa non fila.
Sull'insediamento di
Obama così Massimo
Gramellini ("La Stampa",
21/1,p. 1): «Certo che
retorica in quel
predicatore che ha
chiesto a Dio di
proteggere gli Stati
Uniti"(e da noi pioggia
acida)»! Anche su
"Repubblica" a tutta p. 9:
"Dio, Lincoln e
responsabilità". Sì: da noi
molta "pioggia acida"
laica. Siamo un Paese in
cui grandi giornali si
attaccano subito al tram
che annuncia che «Dio
non c'è». Invece in
America la religione
civile c'è, e in realtà
somiglia molto ad una
religione presa sul serio,
in Italia detestata proprio
da quelli che la
vorrebbero sostituire con
una loro "religione
civile", che dicesse
sempre il contrario di
quella cattolica, che però
da noi ancora c'è, e
resiste.Tanto vero che
ieri su un giornale
telematico,"DNews", pur
benfatto e in crescita (p.
15) ecco la "Nota" di
Massimo Bordin, la voce
roca e ventriloqua di
Pannella a "Radio
Radicale", che poiché
Obama ha nominato
anche «addirittura i non
credenti» crede di poter
concludere tranquillo:
«Con tanti saluti alla
centralità delle "radici
cristiane"»! Certo, non c'è
peggior sordo di chi non
vuol sentire, e cieco di chi
non vuol aprire gli occhi:
se c'è un Paese al mondo
in cui le "radici cristiane"
sono vive, vegete,
ricordate, celebrate e
osservate, pur tra tante
contraddizioni, è proprio
quello di Obama.E allora
ripensi alle polemiche
recenti e capisci che una
"religione civile" da noi
già c'è: quella
dell'antireligione.Perciò
siamo messi male e
perdiamo tanto tempo in
chiacchiere"
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