Padre, eremita, patrono della Svizzera, per la patria fu testimone di concordia
martedì 21 marzo 2023
Ènella ricerca dell’unità, del dialogo, della condivisione che nasce e fiorisce il futuro di una nazione. La fortuna dell’Europa è che proprio su questi principi si fondano tutti i suoi Paesi: la ricerca del bene e della pace sono valori che il Vecchio Continente ha imparato dai suoi padri, in particolare dai testimoni del Vangelo. Come san Nicola di Flüe, patrono della Svizzera, apostolo dal volto europeo. Nacque nel 1417 nel cantone di Obwalden e, nonostante desiderasse per sé una vita da eremita, dovette accettare alcune cariche civili e militari. Nel 1445 si sposò con Dorothea Wyss, con la quale ebbe cinque figli maschi e cinque femmine. Al compimento dei 50 anni di età, però, con il consenso della moglie, prese la via del romitaggio e partì verso l’Alsazia. Si fermò però nel cantone di Basilea dove incontrò un contadino che gli fece capire che era chiamato a testimoniare il Risorto nella terra natale. Tornato indietro, decise di stabilirsi nei pressi del Ranft, un burrone solitario vicino a Flüe. Si cibava solo dell’Eucaristia e lasciava quel luogo solo per andare a Messa e quando la sua patria ebbe bisogno di lui: nel 1473 di fronte alla minaccia di un’invasione austriaca e nel 1481 e 1482 quando si presentò il concreto pericolo di una guerra civile. I successi ottenuti valsero a san Nicola il titolo di «Padre della Patria». Morì nel 1487, beatificato nel 1669, venne canonizzato da Pio XII nel 1947. Altri santi. San Serapione di Thmuis, vescovo (IV sec.); santa Benedetta Cambiagio Frassinello, religiosa. Letture. Romano. Ez 47,1-9.12; Sal 45; Gv 5,1-16. Ambrosiano. Gen 27,1-29; Sal 118 (119),97-104; Pr 23,15-24; Mt 7,6-12. Bizantino. Aliturgico. t.me/santoavvenire
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