Con le tensioni e le paure che si sollevano dalla Corea del Nord e dal suo pericoloso satrapo al potere, Operation Chromite del regista sudcoreano John H. Lee, già dedito al genere war movie, riapre un capitolo di storia, quello della guerra di Corea, oggi più che mai attuale e delicato, certamente da conoscere. L'impresa è quella che ebbe luogo il 15 settembre 1950, tre mesi dopo l'invasione del Sud da parte dell'esercito comunista del Nord, aiutato da Cina e Russia. Fu il generale MacArthur, comandante delle forze Onu e qui interpretato da un assai verosimile Liam Neeson, a pianificare lo sbarco nella città portuale di Incheon, inespugnabile se un manipolo di otto soldati, insinuatosi tra le file degli occupanti, non avessero contribuito a raccogliere e trasmettere all'esercito della coalizione occidentale informazioni fondamentali per la riuscita dell'operazione strategica. La loro copertura salterà, ma rimane il ricordo di eroi coraggiosi. Il film, accurato e di genere, ripercorre quegli eventi di guerra parteggiando certo per l'interventismo Usa, che dovette fermarsi al 38° parallelo, un confine innaturale che divide ancora oggi drammaticamente i due popoli, da quando nel luglio del 1953 venne firmato l'armistizio tuttora in vigore. (L.Pell.)
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