Oltre il dolore c’è un Dio che si fa luce nel nostro buio
domenica 15 settembre 2024
Quante madri piegate sui figli morti, quante ferite per l’umanità in quel dolore di una donna che vede negata la vita che ha generato. Troppe volte le guerre di questo nostro tempo travagliato ci hanno offerto questa immagine straziante. Nell’icona della Madre di Dio lacerata dal dolore per la morte del figlio, di Gesù, però, forse è possibile rintracciare qualche briciola di luce per rispondere alle domande sulla sofferenza dell’umanità. In quell’immagine, infatti, scorgiamo un Dio che è sceso nel nostro buio e che ci viene a cercare per riportarci alla luce. La Madonna sofferente accanto al figlio morto ci ricorda che la Vergine di Nazareth, oggi celebrata con il titolo di Addolorata, in quel momento venne “associata” alla passione di Gesù e all’opera di salvezza che si stava realizzando sul Golgota. E noi con lei. Il “sì” pronunciato all’arcangelo Gabriele la condusse non a una vita di privilegi, ma all’esperienza più dolorosa per una madre: agli occhi del mondo la perdita del figlio è la negazione assoluta della speranza. Ma la risurrezione dà un senso nuovo a tutto: ci ricorda che Dio è lì accanto a noi. La memoria liturgica odierna fu introdotta nel calendario liturgico romano da papa Pio VI nel 1814. Altri santi. Sant’Albino di Lione, vescovo (IV-V sec.); santa Caterina Fieschi Adorno da Genova, vedova (1447-1510). Letture. Romano. Is 50,5-9; Sal 114; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35. Ambrosiano. Is 32,15-20; Sal 50 (51); Rm 5,5b-11; Gv 3,1-13. Bizantino. Gal 2,16-20; Mc 8,34-9,1. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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