Èstata una settimana speciale per l'Expo 2015. Lo è stata grazie al doppio intervento del cardinale Angelo Scola, giacché dopo tanto disquisire su aspetti di cronaca spicciola circa la costruzione dell'Expo, il suo intervento ci ha riportato al gusto dei contenuti di questo evento universale, che non è solo gru, masterplan e, per dirla con le sue parole, «tecnicismo». Detto questo, mi piace commentare i fatti della settimana con «In verità nutre la vita solo ciò che la rallegra». Lo ha detto l'Arcivescovo di Milano parafrasando Sant'Agostino, ma in questa immagine c'è proprio tutto del tema «Nutrire il pianeta energie per la vita». Certo, il resoconto annuale del Censis, che è arrivato puntuale, è stato impietoso sulla situazione del nostro Paese: un'Italia «sciapa» è stato scritto. E sembra riprendere ciò che Papa Francesco definisce «la globalizzazione dell'indifferenza».Scendono i consumi, anche alimentari, cresce la disoccupazione, i giovani vanno all'estero e aumenta l'intolleranza ma... sottolinea il Censis, rinasce la spiritualità. Sarà... certo questa criticità, per fare un ping pong fra la relazione del Censis e l'intervento del cardinal Scola, è il frutto di quella «Pretesa di rincorrere un consumo indiscriminato che ha un costo umano oltreché ambientale di portata incalcolabile. Ma, soprattutto, conduce sempre meno all'appagamento della felicità». E non è certo felice quel signore inglese, che per sfida ha voluto arrivare al peso record di 400 chili, dopo aver assimilato 29 mila calorie al giorno. Voleva andare in tivù come l'uomo più grasso della Gran Bretagna, ma si è solo ammalato, stupidamente. E quanto male ci si fa, spesso, per apparire: chi negandosi il cibo, chi esagerando, ma in ogni caso senza mai finalizzare il nutrimento al suo scopo. Per questo il ventilato ritorno alla spiritualità può essere anche la scoperta dell'essenzialità, come del significato di un ordine, anche alimentare, giacché la spiritualità è tutt'altro che immateriale, ma sa collocare ogni cosa al suo posto.Ha destato sorpresa e anche tenerezza la scoperta del «Lumbulus cum panicio», ovvero di un piatto antesignano della cotoletta alla milanese, offerto nel 1148 dall'abate di Sant'Ambrogio ai canonici della basilica e ai benedettini del monastero nella festività di san Satiro. È il documento che il cibo non è tecnicismo ma, come ha ricordato ancora il cardinale di Milano proprio il giorno di Sant'Ambrogio: è legame, ospitalità, convivialità. Insomma è un dono. Che brilla ancor più nella misura.
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