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Inps adotta un nuovo Regolamento per la decisione dei ricorsi presentati dai lavoratori e dagli altri assicurati dell’Istituto, compresi i ministri di culto. Il provvedimento è stato varato lo scorso 18 gennaio dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza, l’organo di “autogoverno” nel quale sono rappresentate le parti sociali. Si è reso necessario superare le differenze nelle regole sui ricorsi ereditate dal trasferimento in blocco dell’Inpdap (per i lavoratori pubblici) e dall’Enpals (per i lavoratori dello spettacolo e dello sport professionistico), oltre ai nuovi Fondi di solidarietà. Oggi quindi tutti gli assicurati nell’Inps, e in particolare nel Fondo Clero, hanno regole uniche e uniformi quanto ai ricorsi amministrativi.
Sono confermati, in particolare, i termini di presentazione, sempre in via telematica: 90 giorni dalla ricezione del provvedimento dell’Istituto (5 giorni solo per la Cassa integrazione). E sul reclamo l’Organo decisorio (Comitato centrale o periferico) deve esprimersi entro 120 giorni, trascorsi i quali il ricorrente può rivolgersi direttamente all’autorità giudiziaria.
Tuttavia il CIV dell’Inps ha inquadrato l’aggiornamento delle regole (ora all’approvazione dei Ministeri) all’interno di una innovativa gestione del contenzioso nel suo complesso, che attualmente spazia sulle prestazioni di oltre 50 fondi e assicurazioni affidate all’Istituto.
Il singolo reclamo, finora circoscritto all’interesse personale del ricorrente, contribuisce a rilevare la gestione di altri aspetti finora poco considerati. Prima di essere sottoposto alla decisione ufficiale, gli uffici sono tenuti a valutare l’eventuale accoglimento del ricorso nelle forme dell’autotutela, qualora sia di assoluta evidenza, superando i tempi e i costi delle formalità. Dall’autotutela nel suo complesso (necessita di un regolamento nazionale) si possono ricavare utili indicazioni sulla stesura delle leggi, sulla loro applicazione (e in via residuale sugli errori degli uffici).
È inoltre di estremo interesse – nell’ottica del CIV – seguire l’iter delle contestazioni degli assicurati presso l’autorità giudiziaria, successive alla decisione dell’Inps. Opportuno quindi realizzare un database dei pronunciamenti dei diversi Comitati dell’Istituto, sulla base di una classificazione omogenea, anche per contrastare il contenzioso di natura pretestuosa.
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